Tra le forme di espressone umana più imbarazzanti da guardare e ascoltare c’è la musica religiosa; e non mi riferisco ai canti gregoriani (stupefacenti) o alla musica devozionale dei Sufi (altrettanto incredibile) ma al Pop religioso, al cantautorame beghino, ai preti rap, insomma alla versione acquasanta di quel genere che qualche arteriosclerotico ancora definisce “Musica Giovane”. Rocco Tanica, che si intende sia di quella giovane che di quella religiosa, essendo coautore di hit immortali come Supergiovane e Born to be Abramo, mi segnala questo splendido sito che accomuna giovinezza, misticismo e canzonette in un cocktail micidiale: www.ilmiodiocantagiovane.it.
Purtroppo non sono riuscito ad ascoltare l’album di Padre Raffaele Giacopuzzi (sacerdote stimmatino) e nemmeno quello di Suor Cristina Damonte. Ma in compenso ho visto, tra gli altri, Segni dello spirito di Carmine Omogrosso, prodotto da Nicola Saggiomo (Niki Esse). Questo genere, secondo chi se ne intende, “va “ascoltato con l’anima”: solo così si può arrivare a recepire la profondità e la bellezza dei testi, solo così si può apprezzare, attraverso momenti di assoluta umanità, l’opera di Dio nel quotidiano.” Ecco perché mi pareva ripugnante: usavo le orecchie.