Ieri ho pubblicato un post dopo diverso tempo (è stata un’estate burrascosa) e oggi ho dato un’occhiata alle statistiche, giusto per capire. In circa 24 ore i visitatori sono stati circa 25. Ovviamente Fosforo (e ancora di più Written Matter, dove pubblico gli articoli usciti sulla stampa) ha una coda lunga, cioè le visite non si esauriscono nelle 24/48 ore successive, però 25 sono 25. Molti? Pochi? Questa è sempre una bella domanda almeno per me, e se da un lato l’idea che ogni ora sia arrivata una persona diversa a leggere le mie opinioni mi sembra lusinghiero, mi rendo conto che i numeri rilevanti sono molto diversi e che il mio reach (cioè dove arrivo nella diffusione dei miei contenuti) è davvero limitato. So bene che a grandi numeri raramente corrisponde grande qualità (l’esempio di McDonalds mi pare sempre valido) e che le mie opinioni sono complesse e oblique – una strategia perdente since 1959. Una cosa mi conforta: alla mia veneranda età non si cambia più e non credo che col tempo il mio punto di vista possa diventare più popolare. Quindi non posso che tirare dritto, ringraziare di cuore quei 25 esseri umani che sono passati a vedere cosa avevo da dire e sperare che abbiano gradito. Dai social non si direbbe, il link al post ha preso 2 like su Facebook ma a questo sono abituato e so come farli aumentare: a volte ho voglia, altre volte non ha senso – come in questi giorni difficili nei quali, mentre guardo i social, mi rimbomba nella testa la frase Un bel tacer non fu mai scritto.
qui ci sta big money bro!