Stamattina mi è arrivato l’aggiornamento al nuovo system di Mac, l’OS 10.4 denominato Tiger. Non amo gli aggiornamenti, mi scoccio a installarli, non mi pare che aumentino la gamma della mia possibilità e anzi spesso ho timore che la diminuiscano: non sarebbe il primo caso. Quindi cerco sempre di capire prima cosa ci guadagno e cosa ci rimetto. Stamattina apro la confezione e dentro c’era un opuscolo di Apple, “Benvenuto in Tiger”, in cui mi si spiegano le novità. E tra le nuove features (divisibili in lievemente utili, inutili, dannose e assai dannose) ce n’è una dal nome davvero suggestivo.
Controllo Censura
Un sistema per verificare se qualcuno ci censura? Macché, esattamente il contrario: “Create un elenco di messaggi sicuri per gli account Mail dei ragazzi e assicuratevi che scambino e-mail soltanto con persone che conoscono. I messaggi delle persone escluse da tale lista vengono automaticamente (e silenziosamente) re-indirizzati al vostro account per essere approvati da voi prima di arrivare ai vostri figli.” E le chat? “iChat per Tiger presenta controlli integrati che vi consentono di decidere a chi possono scrivere i vostri figli quando chattano online. Approvate gli amici di cui vi fidate e iChat bloccherà ogni tentativo di inviare e ricevere messaggi istantanei con chiunque altro. iChat nasconde o visualizza poi automaticamente lo stato online così solo gli amici approvati da voi saranno in grado di vedere se i vostri figli sono o meno online.” Ma non di soli messaggi vive l’adolescente: “Con Tiger, potete abilitare alcune applicazioni e disabilitarne altre. Persino le applicazioni di cui i ragazzi eseguono il download dal Web o ricevono dagli amici sono soggette innanzi tutto alla vostra approvazione. E se condividete il vostro sistema con diversi membri della famiglia, sarete voi a controllare chi ha accesso a cosa.” Insomma non solo censura, ma anche dittatura incontrastata.
Così, mentre gli utenti di Windows e Linux sono obbligati a ricorrere a metodi vecchi, imperfetti e obsoleti come avere un dialogo coi propri figli, conoscerne i desideri e insegnargli a regolarsi da sé, gli utenti Apple, notoriamente più fighetti, oggi hanno l’opzione di fottersene, censurare tutto e sperare che il figlio non sia uno smanettone che per vendicarsi scarica pedoporno nella cartella privata di quel censore di papà e poi chiama la Polizia.
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