Come tutti voi, ho visto anche io le immagini del dirottamento dell’autobus vicino Linate, i bambini, l’incendio. Agghiacciante comunque, di più se succede nel mio paese. Il colpevole, un cittadino italiano di origine senegalese, per fortuna è stato arrestato. Da quello che ho letto ci sono due possibilità: che costui sia un criminale, un terrorista, nel qual caso bisogna metterlo nella condizione di non nuocere più a nessuno, per molto tempo. Oppure si tratta di uno squilibrato: in questo caso va curato, ma comunque tenuto lontano dal resto della popolazione, che se ti vengono idee del genere è bene che tu non circoli liberamente. Mi piacerebbe anche capire come sia possibile che uno con precedenti per guida in stato di ebbrezza possa guidare un autobus.
Naturalmente c’è una polemica sul fatto che il colpevole sia africano: se hai dei pregiudizi etnici, mi pare comprensibile che un fatto del genere ti colpisca. A me invece ha colpito un altro aspetto. Pare che un dispositivo contenuto nel Decreto Sicurezza recentemente approvato, consenta di toglierli la cittadinanza. Ricapitoliamo: Ousseynou Sy ha 46 anni; ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2004, a 31. La legge parla chiaro: “Chi risiede in Italia regolarmente da almeno 10 anni può chiedere la cittadinanza italiana.” Quindi Ousseynou Sy risiede in Italia almeno dal 1994, quando aveva 21 anni. E devo supporre che in quei 10 anni si sia comportato bene, tant’è che gli hanno dato la cittadinanza. Aggiungerei che, per ottenerla, ha anche dovuto giurare sulla Costituzione – cosa che né a me, né a nessuno di voi altri è stata richiesta.
Adesso, dopo 17 anni, lo Stato può togliergliela. Comunque la si pensi su questo provvedimento, una cosa mi pare incontrovertibile: se sei straniero, pure se hai la cittadinanza rimani comunque una persona di categoria B. E se ti comporti male, la cittadinanza te la togliamo. Non l’abbiamo tolta a Riina, e nemmeno a Mussolini, pur essendosi macchiati entrambi di reati abominevoli. Questo lascia immaginare che oggi, in Italia, esistano due categorie di cittadini: quelli che hanno il diritto inalienabile alla cittadinanza, e altri, pure votanti, paganti tasse, ec. che invece possono vedersela revocare*. Se quell’autobus l’avessi dirottato io, avrei avuto lo stesso trattamento giudiziario, ma non avrei subito la perdita della cittadinanza – perché il mio sangue è italiano. Mi chiedo come sia possibile che un abominio del genere sia costituzionale.
* Oggi questo provvedimento è previsto in caso di “delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordinamento costituzionale”. Ma domani potrebbe essere esteso anche a reati meno gravi: si comincia sempre così.