Mi sto informando, ma per ora il referendum sul taglio dei parlamentari (che si vota a settembre) mi pare un po’ un clickbait elettorale. Certo, si ridurrebbe il numero dei parlamentari, ma questo mi pare l’unico risultato. Per come funziona la composizione del Parlamento Italiano, gli effetti collaterali non sarebbero proprio tutti positivi. Innanzitutto sarebbero messi in lista soltanto i fedelissimi del capo, omogeneizzando ulteriormente il già poverissimo dibattito interno ai partiti. Si avrebbe anche una netta perdita di efficienza, sia nei tempi che nel rendimento totale, o qualcuno si immagina che meno parlamentari (italiani) lavorerebbero di più? E ovviamente si perderebbe una quota di rappresentatività: l’Italia è grande, grossa e complicata, e non mi pare che una riduzione della rappresentanza popolare (il nostro Parlamento diventerebbe il più piccolo d’Europa, se ho capito bene) potrebbe giovare.
L’unico argomento a favore è il risparmio: in stipendi, in privilegi, in carta igienica nei bagni di Montecitorio. Però volendo risparmiare c’era un metodo migliore: abbassare gli stipendi dei politici, i più alti d’Europa. Ma questo non è nemmeno in discussione (le “Grandi Giornate della Bontà Grillina” in cui donano l’oro alla patria, cioè a chi pare a loro, mi fanno orrore). Quindi mi pare che abbiamo due alternative: un parlamento di ricchi a nostre spese, pigro e incapace di decidere, oppure un parlamento di ricchi a nostre spese, pigro, incapace di decidere e scarsamente rappresentativo – ma lievemente meno costoso. Continuo a informarmi.