Tra i primi provvedimenti annunciati dal nuovo governo c’è la blindatura dell’Ergastolo Ostativo: “Con l’espressione “ergastolo ostativo” la dottrina intende individuare il particolare tipo di regime penitenziario che esclude dall’applicabilità dei benefici penitenziari (liberazione condizionale, lavoro all’esterno, permessi premio, semilibertà) gli autori di reati particolarmente riprovevoli quali i delitti di criminalità organizzata, terrorismo, eversione, individuati al comma 1 di tale norma, ove il soggetto condannato non collabori con la giustizia ovvero tale collaborazione sia impossibile o irrilevante”. (qui trovi una spiegazione più completa). Quindi non basta pentirsi, dissociarsi, diventare una persona diversa, convertirsi al cristianesimo: o si diventa Collaboratori di giustizia (cioè si fanno nomi) o l’ergastolo diventa “fine pena mai”. Per questo motivo la Corte Costituzionale ha valutato come inammissibile questa norma (Sentenza 253/2019). Naturalmente ognuno può avere l’opinione che crede, specialmente su un tema del genere. Personalmente mi fa orrore. La domanda è semplice: a che serve la galera? È punizione o rieducazione? Il carcere (intendo proprio l’edificio) deve essere “luogo di pena” pensato per infliggere tormento a chi lo abita, o è luogo di rieducazione e reinserimento? E poi: a ogni reato deve corrispondere una pena, un tempo di privazione della libertà commisurato alla gravità del reato. Un tempo stabilito, non modificabile, trascorso il quale si è pagato il proprio debito con la società – perfino se si sono compiuti atti efferati. Nella foto: non la vedono come me negli USA, dove l’architettura carceraria è pensata come ulteriore punizione oltre la privazione della libertà. ADX Florence in Colorado “è classificato come carcere di supermax o “unità di controllo”, fornendo così un livello di custodia più elevato e controllato rispetto a un carcere di massima sicurezza. (da Wikipedia)”