Era solo una questione di tempo; e infatti puntualmente arriva il primo rap fatto da soldati americani in Iraq. Si intitola Live from Iraq, è prodotto dalla 4th25 Entertainment e sulla copertina c’è un iracheno ammanettato. Si tratta di una sorta di gangsta rap che invece di prendersela coi colleghi o col mondo, come succede di solito, attacca il nemico.
Sul sito (adesso rinnovato) c’è anche un videoclip (ovviamente rimosso dopo un mese), solo per i forti di stomaco. Infatti, a differenza dei video di rap convenzionale dove sono censurati alcolici e pistole, qui si vede tutto: morti ammazzati, sparatorie, eliminazioni mirate, gente scamazzata e lasciata a cuocere al sole. Il sito è su almeno da un mese e nessuno ha obiettato (anzi, è appena stata aggiunta una rassegna stampa), segno evidente che l’esercito Usa considera questo genere di attività parte del Rest & Recreation delle truppe. Tra i titoli “Dirty” (“Ispirata dalla vita in Iraq”) e “Fuckem”. Benvenuti nella guerra del terzo millennio, fatta di insulti e umiliazioni in diretta video via internet. Una guerra terrificante, dagli effetti pazzeschi (come questo) nella quale non avremmo mai dovuto farci coinvolgere. L’autore infatti chiosa: “This album is America”. Is it also Italia?