Come forse qualcuno di voi già sa, qui a Milano c’è una battaglia sul verde pubblico che vede in prima linea Rocco Tanica (i buoni) e la Regione Lombardia (i cattivi). Oggetto del contendere un delizioso boschetto semispontaneo a trecento metri dalla Stazione Centrale, che la Regione ha in animo di radere al suolo per fare posto alla sua nuova sede, micidiale a vedersi e offensiva per un quartiere già martoriato. Questo è il sito del Bosco, dove trovate tutti i dettagli (e potete firmare per impedire questa fetenzia).
Poi giri l’angolo, letteralmente, e scopri che in realtà la Regione Lombardia ha una sua idea di verde pubblico, che cura e protegge:
Purtroppo però questa idea non coincide con la mia. Ecco il verde curato da Formigoni and partners:
un’aiuola larga due metri, che corre sul marciapiede di fronte ai loro uffici, e che sicuramente verrà censita dal Comune come “Area verde”. Una schifezza inguardabile, invivibile, incalpestabile, incastrata lungo un muro senza vita, salvo per gli uffici della Regione. Che però a guardare bene (e a leggere lo small print sul cartello) questo verde non è che lo curi proprio; cioè lo fa con la collaborazione dei cittadini. Insomma magari la Regione Lombardia chiamerà pure i giardinieri ma mi sa che il conto di questa povera aiuolona inutile, innaffiata da tonnellate di polveri sottili, lo paghiamo noi.