Com’è noto l’insegnamento della musica in Italia è scadente. E non mi riferisco solo alle nozioni di base utili a comprendere quello che si ascolta, ma anche (almeno) a dei semplici cenni sulla storia di quest’arte così importante e pervasiva al giorno d’oggi. Le dimostrazioni purtroppo abbondano, e se da un lato sono buffe, dall’altro mi sembrano sempre un po’ allarmanti. L’ultima: in una intervista sul sito di Red Bull Home Groove, Alessio Bertallot (voce di Radio Deejay) racconta un aneddoto su un dj francese che, a un certo punto, “si mette a suonare una versione di “Per Elisa” di Chopin, con la cassa dritta.”Ora, un lapsus può capitare a tutti: è un po’ come dire la Gioconda di Raffaello o il Bolero di Stravinski, ma può succedere. In fondo dove lavora lui non trasmettono né Chopin né Beethoven, e conoscerli non rientra nelle sue mansioni.
Il vero brutto della vicenda? Sapere che esiste una versione di Per Elisa (di Beethoven, non quella di Chopin né quella di Alice) con la cassa: non riesco a immaginare niente di più ripugnante. (grazie a WB)