Ho sempre un po’ diffidato della letteratura digitale; mentre nella musica mi sembrava che le possibilità fossero davvero strabilianti, tutto quello che avevo visto in materia di scrittura tecnologica mi lasciava tiepido, se non perplesso. I primissimi esperimenti in questo senso infatti riguardavano tutti l’idea di una letteratura non lineare in cui fosse il lettore a scegliere il modo in cui il racconto si dipanava attraverso delle opzioni: una lettura interattiva insomma, in cui si poteva scegliere anche il finale. Trovo questa idea sgradevole, e inadatta alla mia idea di letteratura: io invece voglio leggere proprio il finale scritto dall’autore, la sua linea narrativa e le sue opzioni, anche per poi dire che il libro non mi piace. L’idea che sia io a scegliere (o la maggioranza, come accadeva per il finale di certe commedie interattive) mi piace assai meno: la letteratura per me è passiva.
Ma sulla letteratura digitale mi sbagliavo, o meglio sono stato miope. Ho infatti sempre pensato agli esiti della digitalità sul lettore e, a parte l’ebook, mi sembravano brutti. Invece non ne avevo considerato gli effetti sulla scrittura (aldilà del word processing, una rivoluzione già da sola) e, molto importante, sul rapporto tra lettore e autore.
A farmici riflettere sono stati un gruppo di autori consociati in un sito dal nome molto serio ma dagli esiti giocosi e a volte esilaranti. Si chiama Terranullius.it (pron. Terranullìus) e si propone di scardinare, gentilmente ma inesorabilmente, alcune delle tipiche certezze letterarie a cominciare dall’autore. Uno degli esperimenti in corso è infatti la scrittura a più mani (per la quale il digitale è perfetto): qualcuno dà una traccia (tipo “Il vostro periodo di permanenza sulla terra è giunto al termine; si prega di preparare i bagagli e di dirigersi verso l’uscita”) o anche un incipit, e poi sta ai lettori/scrittori di proseguire. E’ il gioco della frase sul foglietto ripiegato, ma in versione digitale; però, data la lunghezza dei contributi, il risultato è assai diverso e più interessante. Inoltre su Terranullius ci trovate racconti e romanzi in copyleft, liberamente scaricabili e ridistribuibili (non sarebbe bello che qualcuno di voi si inventasse un bel portale letterario come si deve, invece dei vari seriocomeilcancro.net?). Insomma un sito dove si gioca con la scrittura e le parole, coinvolgendo il lettore in un gioco dadaista e assai creativo. Siamo fortunatamente lontani anni luce da “Scegli tra le opzioni: a) lui muore; b) lei muore; c) vissero tutti felici e contenti; d) lo eleggono Papa ma, a causa di una disfunzione ormonale, sviluppa una quinta di seno, con grande imbarazzo della curia.” Qui alla gioia della lettura (garantita da un bel po’ di ottimi racconti e romanzi) si affianca l’ebbrezza del gioco e della creazione collettiva: provare per credere.