Ecco cosa ha disposto il Governo per indurci a celebrare la morte del Papa: “Bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici; scuole invitate ad osservare un minuto di raccoglimento all’inizio della cerimonia funebre; eventuali iniziative da parte di associazioni di categoria, come quelle del commercio, con la chiusura momentanea degli esercizi in occasione delle esequie, serrande abbassate e vetrine listate a lutto; la modifica dei programmi televisivi nel giorno dei funerali.” Inoltre si è chiesta (ma, pare, non imposta) la chiusura dei locali di intrattenimento.
Alla faccia dello stato laico, del paese multireligioso e della libertà di confessione. Come al solito ho più domande che risposte: Chi paga l’acqua distribuita gratis ai pellegrini, gli ospedali da campo (300) montati nel centro di Roma, i treni speciali, le navette gratuite e lo stipendio di Bertolaso, che invece di impedire nuovi disastri deve governare una moltitudine di fondamentalisti invasati? Pagherà il Vaticano? I paesi a maggioranza cattolica? Le edizioni Paoline? Macché: li paghi tu, sì proprio tu. La prossima settimana t’arriva il conto a casa.
E poi, essendo un po’ stronzo, non posso che rispondere “Ovviamente no” alla orribile domanda che in questi casi mi spunta sempre nella testaccia bacata: l’opposizione si sarebbe comportata diversamente?
PS: Tutta la solidarietà possibile ai miei ex concittadini romani, da sempre vittime della barbarie straniera e delle prepotenze dei potenti, che in questi giorni stanno vivendo momenti di puro orrore.