Ho messo online un articolo pubblicato qualche mese fa da Rumore, in cui sostenevo che l’abito fà il monaco, che fosse incredibile come anche persone in disaccordo su tutto (facevo l’esempio di Nichi Vendola e Ignazio La Russa) fossero in perfetta concordia sul vestiario, e che fosse strano che in parlamento non fosse rappresentata la T-shirt o il Chiodo. Nel frattempo ci sono state le primarie del centro sinistra per le elezioni regionali in Puglia dove ha vinto Nichi Vendola, che ha scelto per il manifesto una sua foto in T-shirt; una scelta coraggiosa e encomiabile.
Ma quelle erano le primarie; per le elezioni vere, Nichi è prudentemente tornato in cravatta. Ecco il suo banner elettrorale, dal sito nichivendola.it
Notare il curioso contrasto tra gli aggettivi (diverso, pericoloso, sovversivo e estremista) e l’abbigliamento uguale, innocuo, legalista e di centro. Auguri a Nichi (che forse voterei se fossi pugliese), nella speranza che se lo eleggono si mostri un po’ più sovversivo e un filo meno sovversace.