Sono anni che ridiamo dietro ai traduttori automatici. Rocco Tanica già nel 2000 aveva fatto su Virgelio una rubrica apposita. Le mie pagine Corneo e Uniscasi al randello! sono sempre molto popolari. Passano gli anni e uno s’immagina che questi software migliorino (in fondo la posta economica in gioco è notevole). Invece niente, anzi.
Stavo facendo una ricerca, e Google riportava tra i risultati il sito del SNGCI, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Per errore ho cliccato su “translate this page”. Nella pagina, come al solito tradotta a capocchia (ma non sorprende: l’operazione è veramente complessa), campeggiava l’organigramma del Sindacato – tradotto pure lui. Tra le perle: Adrian I erect shacks (cioè “Io erigo baracche”) che sarebbe Adriano Baracco, voce del verbo baraccare, Mario Wars è Mario Guerri, il povero Italo Dragosei diventa Italian Dragosei e Alberto Guerri, che poteva solo diventare Wars, per via di un refuso (il suo nome è scritto Albe rto Guerri) diventa Dawn rto Wars, un nome Gibsonesco che Guerri dovrebbe iniziare ad usare. Presidente è Laura Delli Necks (Delli Colli). L’intera pagina, ben buffa, è qui – in “inglese”.
Insomma, in tutti questi anni non si è nemmeno riusciti a far distinguere ad un traduttore automatico dei semplici nomi di persona (che non si traducono comunque), e qualcuno parla ancora di intelligenza artificiale pericolosamente simile a quella umana? Giocheranno pure a scacchi meglio di noi (conosco poche attività meno umane), ma finché i Computer useranno il verbo baraccare potremo sempre dirgli: “Zitto tu, che non capisci una mazza”.