Mi sono arrivati diversi messaggi di solidarietà e congratulazioni (generiche, non è mio parente) per Roberto Del Bosco, l’operaio mantovano autore del lancio di treppiede contro Berlusconi, avvenuto due sere fà a Piazza Navona.
Aldilà dell’indubbio successo “militare” dell’operazione (oggi in tv il premier appariva adornato da un grosso cerotto), e della facilità con la quale un turista può superare la sicurezza e colpire un primo ministro con un oggetto evidentemente contundente, tutta questa questione è stata gestita in maniera veramente mediatica, tirando molta acqua al mulino della destra. Imputata di tutto la “campagna di odio” contro Berlusconi. Francamente mi pare che Silvio riesca benissimo a farsi detestare direttamente, senza bisogno di mediatori, e che nessuna campagna di odio verso il nostro premier sia più efficare di lui medesimo.
Colpisce però, fa riflettere, e non posso non pensarci, che alcuni Tg abbiano dato la notizia della barbara (e superflua, ndr) aggressione subito dopo le tremende immagini del sud-est asiatico, come seconda; che Silvio abbia, ovviamente, incassato la solidarietà di tutti. E che la stampa mondiale abbia riportato la notizia con risalto. Roberto Del Bosco il mio nuovo eroe? Non esattamente. Forse invece lo è di Roberto Calderoli, che vuole aprire a spese nostre un’inchiesta per farsi spiegare le ragioni ovvie della sua scarcerazione, o della Padania che titola – e non gli pare vero – simpatizzante diesse ha ferito il premier.