Scrive l’ottimo AA sul suo Cosmotaxi:
Dallo scorso 3 ottobre, in internet non si può più riportare il testo di un qualsiasi articolo tratto da un qualsiasi sito o giornale, pur citando la fonte. Lo dice l’art. 32 del decreto legge n. 262. Per poterlo fare occorre pagare un compenso all’editore. E se non lo si fa le sanzioni sono salate. Fino al giorno prima del decreto il copyleft* era ammesso sul web con la sola restrizione di citare rigorosamente la fonte editoriale e l’autore del pezzo. In altre parole: un comitato di quartiere che vuole documentare uno scempio ambientale archiviando articoli della stampa locale. Un’associazione di persone colpite da una malattia rara che vuole mettere a disposizione di tutti una rassegna stampa sui progressi scientifici del settore. Un’associazione pacifista che vuole denunciare, con prove giornalistiche, crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. Bene – o meglio: male -, tutti questi soggetti sono costretti a pagare una tassa alle associazioni degli editori per continuare a svolgere le loro attività. Non e’ facile trovare la disposizione che introduce questo balzello: per scovarla non basta leggere l’intero testo della finanziaria, ma va esaminato l’articolo 32 del capo IX del decreto legge 262 del 3 ottobre 2006, collegato alla finanziaria ed entrato già in vigore il 3 ottobre scorso.
Non pare anche a voi una delle disposizioni più stupide, ingiuste e malsane che mente umana ricordi? Se sì, potete firmare l’appello di Peacelink/Mediawatch – cosa che ho fatto stamattina di buon’ora.
PS: Come vedete, ho citato lungamente il bel pezzo di AA. Il quale, non essendo un cretino, è assai contento che il suo sito venga linkato e diffuso anche dal mio. Qualcuno per piacere lo spiega a Padoa Schioppa (un nome perfetto per una rassegna di gruppi punk padovani)?
* Qualcuno mi/ci fa notare una grossolanità in questo post (copiato da altrove): il copyleft non c’entra, qui si parla del diritto di citazione. Ma la sostanza resta inalterata.
2 thoughts on “Schioppa pure tu!”
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