Ieri sera, per la prima volta nella vita, ho ricevuto una diffida per qualcosa che ho scritto. Il bello è che il luogo dello scandalo è questo blog. Circa nove mesi fa avevo allegramente sfotticchiato (voi che mi conoscete sapete che posso fare ben di peggio) un noto bonazzo televisivo che aveva deciso di intraprendere la via della musica – come se la musica potesse sopportare ancora a lungo trattamenti del genere. Il suo dinamico manager si è svegliato ieri e mi ha spedito una “diffida” (vaga e imprecisa), chiedendomi di rettificare le mie opinioni.
Siccome mi è parso impossibile rettificare senza morire di vergogna (sarebbe stato un testo surreale: “A parziale rettifica di quanto scritto nove mesi fa, si precisa che il sig XXX è un grande cantante, e che il suo ingresso sulla scena musicale del nostro paese è un momento di giubilo per l’Italia tutta – e gli italiani nel mondo.”) ho deciso di cancellare quel post.
Questo mi conferma che viviamo (io ancora per poco) in un paese di merda, dove la legge tutela i poveri di spirito e dove non esiste la libertà di stampa. Esiste invece la libertà, da parte di un manager di gente inutile, di diffidare un giornalista indipendente che esprime – con un linguaggio magari umoristico e paradossale – una opinione seria e circostanziata. Siccome però questo è anche un paese dove la stampa è di merda, la legge è in vendita e ognuno pensa solo per sé, ho preferito auto-censurarmi piuttosto che combattere una battaglia persa in partenza. Grazie Italia: semmai mi fosse servito, adesso ho un motivo in più per levare le tende.
per quel poco che serve, sono con te ;-) ciao
Hai fatto benissimo.
Ma che gran tristezza…
Secondo me fai bene ad andare in Olanda, se puoi. Peccato che da là non potrai parlare delle stronzate italiane come ora che ci vivi dentro, ci saranno altri argomenti ! Però cambiare aria e andare in un posto dove ci si sente bene è una gran cosa!
Il tizio di cui parli e il suo agente non so chi siano, mi sembra una barzelletta, hanno visto troppi film di avvocati americani, sono dei perdenti!
La libertà è ormai chiaro che sia solo di chi se la possa permettere, così come la legge e anche la ferrari.
tu non hai fatto altro che esprimere un opinione condivisa da moltissime altre persone. sarebbe decisamente elegante mandare una mail raffinata, senza insulti, con scritto: ” IL TUO DISCO NON PIACE A :” e farla sottoscrivere a tutti i partecipanti del blog e più. penso che in quel caso non sia perseguibile per legge.
probabilmente sono solo un sognatore, ma non mi dispiace per nulla.
portati su la maglia della salute e non prendere freddo.
è deludente veder andare via persone come te, molto più utili di decine di bellimbustiscribacchini che infestano radio giornali e tv in questa nostra sempre più profonda provincia
Sergio, condivido la tua scelta d’auto-censura:
tali individui non meritano alcuna ulteriore considerazione.
Dolorosamente quindi sottoscrivo il tuo pensiero
a proposito di questa italia (con la “i” minuscola),
ricca di vuoti furbetti e di automi sorridenti, in cui
un italiano intelligente, sincero ed onesto non riesce
a vivere senza sentirsi straniero prigioniero in patria.
Con la certezza che tu mai ti stancherai di essere
indipendente e lucido nell’esprimere i tuoi giudizi,
le tue opinioni, le tue critiche, ritengo comunque
importante aggiungere che sarò felicissimo di poter
sottoscrivere la mail proposta da Filippo (vedi sopra)
nel caso in cui essa fosse necessaria per sconfiggere
il nulla imperante.
Un caro saluto, p
ciao Sergio , piena solidarietà da un italiano che abita da quasi due anni in Belgio. IMHO – a fronte di una diffida “vaga e imprecisa” come l’hai definita tu – avrei prima consultato un legale piuttosto che rettificare o autocensurarti.
ciao
Alessio
Ma pensa un po’che roba… Va’ in Olanda, tu che puoi, ma ricordati anche di noi poveri sciagurati che continueremo a sopravvivere in questo manicomio di paese, cercando di schivare tutti gli stronzi che ci capitano addosso. Ciao
Condivido la tua scelta d’auto-censura ma credo anche se saremmo stati in tanti a darti un mano nella battaglia.
Sempre che valga ancora la pena lottare per qualcosa di intelligente in questo paese di troiette di regime e cervelli petomani.
Graziegraziegrazie: you are wonderfullest (che è sbagliato ma rende l’idea). Amo la battaglia solo in due occasioni: quando ho una chance di vincerla e quando mi diverto a combatterla. Ma queste qui non sono battaglie da combattere; sono da evitare con la grazia dello Zen e la flessibilità del Judo. Chi non possiede che la propria immagine e un pingue conto in banca, come questa gente, farebbe di tutto pur di tutelarli entrambi. Ma tutti noi siamo belli, impeccabili e lucenti: chi ce lo fa fare di condurre una battaglia (lunga, costosa e estenuante) contro il fango del mondo? Esso esiste, e tant’è. Per evitarne gli schizzi è sufficiente essere più lievi, come ho cercato di fare io (che so anche essere pesantissimo) stavolta. Per cacare in testa a questa feccia bisogna volare – come insegnano assai bene i piccioni…