Trovo terrificante e incomprensibile la reazione dello stato francese agli attentati di novembre: stato di emergenza, uso liberale (e legalmente impreciso) del termine Guerra, leggi speciali, chiusura delle frontiere. Insomma, esattamente come George W. Bush nel 2001. L’ultima, gravissima, stamattina:
La Francia ha informato il consiglio D’europa “della sua decisione di derogare alla Convenzione europea dei diritti umani” a seguito dell’adozione dello stato di emergenza. Lo ha confermato l’organizzazione in un comunicato. Le autorità francesi hanno informato il segretario generale del Consiglio d’Europa “di un certo numero di misure prese nel quadro dello stato d’emergenza decretato a seguito degli attentati terroristici di Parigi”. Tali misure “potrebbero necessitare una deroga a certi diritti garantiti dalla Convenzione europea dei diritti umani”, ha spiegato il Consiglio europeo. (da Repubblica)
Certo: i diritti umani sono sacrosanti quando tutto va bene, ma se c’è un problema sono i primi a scomparire (così come i diritti civili). Stupisce moltissimo che un paese avanzato e scaltro come la Francia si stia comportando così male. Anche perché rende assai difficile solidarizzare, sentirsi “francesi”, je suis qualcosa. E semmai dovessi essere qualcuno, oggi mi sento tra i poveri siriani, bombardati dai francesi (e non solo) e trattati come terroristi da molti europei. Ho già detto che quello che è successo a Parigi è stato doloroso e gravissimo. Purtroppo però la reazione del governo francese mi pare stupida, controproducente e moralmente spregevole.