Ho sempre diffidato un po’ dall’arte con il messaggio: la canzone contro la guerra, il fumetto contro il razzismo, l’installazione sul riscaldamento globale, la sound art sull’inquinamento. In alcuni rari casi mi sono sembrate operazioni efficaci, ma in generale mi è sempre sembrata una cosa furba. Si prende un tema che piace a chi piace quell’artista/cantante/ecc. e ci si scaglia contro, talvolta con veemenza, sfondando una serie di porte aperte. Non solo: perfino se quel messaggio raggiungesse delle persone in disaccordo, potrebbe convincerle? Se bastasse una sola canzone (cit).
La questione a volte assume dimensioni surreali. Scopro dall’Internet che due anni fa Ludovico Einaudi ha pensato di usare la sua arte per sensibilizzarci sul tema del riscaldamento globale: “Per fermare lo scioglimento dei ghiacci, prima che sia troppo tardi, il pianista e compositore italiano Ludovico Einaudi si è imbarcato sulla nave degli ecologisti “Arctic Sunrise” in direzione delle coste delle isole Svalbard (Norvegia) e ha suonato in difesa dell’Artico.” Una nobile iniziativa, immortalata da centinaia di foto e un video magnifico, che vedete qui sopra.
Quello che manca è il documentario sull’impresa. Imbarcare Einaudi, un pianoforte Steinway a coda (lungo 275 cm, largo 160 cm, alto 103 cm, del peso di 500 kg), e un congruo manipolo di tecnici, inclusi almeno un installatore di pianoforti e un accordatore. Scaricarli alle Svalbard, dove viene costruito un finto iceberg sul quale viene installato il pianoforte. Che viene quindi traghettato in mezzo agli iceberg. A questo punto il pianoforte (che è di legno e metallo, e quindi assai sensibile a temperatura e umidità) va riaccordato. Quindi finalmente arriva Ludovico, che esegue Elegy for the Arctic (3’13”) forse non benissimo, essendo la temperatura sotto zero. Finito il videoclip, si smonta la chiatta, si carica tutto sulla nave che riporta a casa il Maestro e la sua combriccola. Il piano si butta: dopo averlo lasciato su un iceberg, temo che la delicata meccanica dello strumento fosse compromessa. Secondo voi, questa operazione ferma lo scioglimento dei ghiacci? (Update: grazie alla mia amica Ornella scopro che il video esiste, ed è perfino più bello di quanto potessi immaginare: puro Fitzcarraldo.)
Viceversa, predica solo ai convertiti: tutti i fan presenti e potenziali di Einaudi sono già preoccupati dai ghiacci che si sciolgono. Nessuno di quelli che la pensano diversamente ascolterebbe mai Ludovico e la sua elegia (e in mezzo ci sono io, che mi preoccupo del riscaldamento globale e trovo Einaudi letale). Un’iniziativa economicamente delirante, ecologicamente insensata, ideologicamente furba e completamente inutile. Lo Steinway potevano regarlo a qualcuno che ne ha davvero bisogno, e Ludovico poteva starsene a casa, a suonare per i piccioni.