Come ogni anno anche quest’anno parliamo di Sanremo. Cioè se ne parla, altri ne parlano, non io. Ne scrivo soltanto per ribadire un concetto che mai come quest’anno mi pare appropriato. Quelli che ne parlano, parlano di commenti sessisti fatti da Amadeus, durante una conferenza stampa che mi sono ben guardato dal vedere. E si sorprendono moltissimo, come se da Amadeus si aspettassero delle frasi ricche di significato, o anche solo banalmente di circostanza. Mentre ha ottenuto esattamente il risultato che voleva: se ne parla, perfino in posti dove abitualmente non succede. E l’Italia si polarizza. Sono indeciso se sbadigliare o piangere.
Come si fa a non capire alcuni semplici concetti, e cioè che il festival di Sanremo è una merda, è sempre stato una merda, oltre il 90% della musica presentata nel corso della sua storia è impresentabile? Che nella lista dei conduttori di Sanremo, dalle origini ai giorni nostri, non c’è n’è MAI stato uno sorprendente (a parte Nunzio, che era sorprendente ma nessuno lo sapeva)? Che aspettarsi qualcosa di interessante da Sanremo equivale a andare a Lourdes e cercare delle discoteche – per poi lamentarsi che era pieno di beghine: è Lourdes, che cazzo ti aspettavi?
L’unico modo per far evolvere Sanremo è affrettarne la morte – per inedia, mancanza di umorismo, noia senza confini, la vastità del cazzo che ce ne frega. E forse quando lo guarderanno solo i rincoglioniti si decideranno a staccargli la spina. Finché noi ridiamo, lui esisterà, sempre più noioso, sempre meno rilevante.
Era cosi bello Audiobox!!!