Una delle caratteristiche bizzarre dei momenti di crisi, tutti, è che tirano fuori dei lati diversi dalle persone. Volendo esagerare si potrebbe dire che viene fuori la vera natura della gente, nel bene e nel male. In alcuni casi c’era da aspettarselo, come quelli che chiedono le dimissioni del governo durante una pandemia, dimenticando qualsiasi nozione di patriottismo – benché si facciano chiamare Fratelli d’Italia. In altri casi l’effetto è più straniante. Persone abitualmente caute e gentili che sui social diventano pasdaran della corsetta, talebani della passeggiatina e oltranzisti del weekend (a proposito: ieri 11.000 italiani sono stati multati per aver trasgredito al divieto di circolazione). Gente che nella vita ha fatto scelte conservative e tradizionali che d’un botto si rivela paladina di tutte le libertà, inclusa quella di ignorare il Covid19. Persone apparentemente ragionevoli che si mettono a cavillare: “E se poi crollano le scale del mio palazzo? Non si possono aprire cantieri ma io poi non posso più comprare le sigarette”. Da un lato li capisco: ognuno reagisce come riesce, e anche io in questo periodo faccio e penso cose assurde (ma in privato).
Purtroppo persiste una pratica che di solito mi turba lievemente ma in questo periodo invece molto: andare nelle pagine social con opinioni diverse dalle proprie e trarne gustosi screenshot per il sollazzo della propria audience evoluta. Specialmente in questa fase (ma quasi sempre anche prima), dietro quelle frasi (imprecise, stupide, sgrammaticate, sbagliate) io ci vedo anche la disperazione e la paura (di solitudine, di non sapersi esprimere, di essere diversi dal proprio gruppo e quindi rifiutati). Non mi è mai piaciuto, ma adesso mi pare rivelare un aspetto poco nobile delle persone.
Ovviamente non tutto il male viene per nuocere, e molte persone stanno rivelando aspetti sorprendenti ma in positivo: noti cinici e disillusi che si mettono a disposizione della propria comunità. Gente che sembrerebbe essere insulare che invece si preoccupa, chiede, si informa sinceramente. In molti hanno smesso di pubblicare gattini sui social, e li hanno sostituiti con cose da fare, dritte per divertire i bambini, messaggi di sincera positività. Gente anche famosa che fa delle dirette social con la sincera intenzione di restare in contatto (pochi, ma qualcuno delizioso; ovviamente non le mie, che sono chiaramente trasmissioni autopromozionali). Persone che si presentavano come egoiste a cui scopri un animo empatico e benevolo. Forse ci vuole un’epidemia per capire effettivamente chi siamo, noi e gli altri.
*bel titolo di una canzone dei Foo Fighters