Dato che la scorsa settimana sul mio Facebook c’è stata una piccola ma intensa polemica sull’Europa, considerando anche i recenti sviluppi volevo chiarire la mia posizione. Aggiungerei che ho fatto qualche compito, andando a cercare le varie opinioni europee, non soltanto dei governi.
Dall’Europa non mi aspettavo soldi gratis, finanziamenti a pioggia e nemmeno un piccolo assegno personale. Dall’Europa mi aspettavo una semplice cosa: che prendesse atto che c’è una pandemia, cioè un’epidemia globale. La risposta dell’EU è stata chiarissima: non si tratta una pandemia, bensì di un’epidemia locale in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Ognuno di questi paesi deve gestire la propria epidemia localmente. Quindi niente Coronabond (che avrebbero significato “Questo è un problema europeo”) ma Meccanismo salva-stati, senza condizioni capestro solo se impiegato per spese sanitarie. Quindi ci si aiuta durante l’emergenza, ma gli effetti economici e sociali sono interamente a carico dei singoli stati.
Siccome l’emergenza sanitaria terminerà presto, forse non prestissimo ma non durerà all’infinito, non credo che l’Italia dovrebbe utilizzare un centesimo dei fondi del MES, ma tentare con tutte le forze di uscire dall’emergenza sanitaria da sola. Poi, per il futuro io la penso così: il mio voto è a disposizione di qualsiasi forza politica che adotterà le seguenti strategie (tutte, non solo una).
• Opporsi a qualsiasi ipotesi di maggiore integrazione europea in qualsiasi settore, e ridurre a zero la partecipazione italiana a progetti comuni: l’Europa va benissimo così com’è.
• Istituire un Ministero per i Bandi Europei che si occupi di redigere progetti, in modo da incamerare il 100% dei fondi, e non lasciarli ai soliti professionisti delle proposte.
• Adottare immediatamente le stesse misure fiscali di Olanda e Irlanda (o perfino più vantaggiose) per favorire lo spostamento delle multinazionali in Italia.
• Introdurre una tassa di ingresso per qualsiasi cittadino straniero voglia trascorrere le vacanze in Italia, come fanno molti paesi del mondo.
• Legalizzare la Cannabis (possibilmente con queste modalità).
• Avviare progetti di cooperazione e integrazione coi paesi mediterranei, rivolgendo il focus dell’Italia verso il sud anziché il nord. Favorire l’immigrazione da questi paesi e progettare un mercato comune alternativo all’EU.