Leggo sui Social media diversi appelli dei lavoratori dello spettacolo: dj e promoter, musicisti, attori, teatranti, ballerini, ecc. Sostengono di avere diritto a un aiuto in questa fase di crisi (che colpisce il settore in maniera particolare): come dargli torto? Sostengono anche un altra cosa: che questo segmento (culturale e economico) sarebbe importante, necessario, indispensabile. Anche qui è difficile dargli torto. Però non posso non notare che, semmai dovesse arrivare qualcosa, sarebbe la primissima volta che lo Stato italiano si accorge di questo mondo, considerato futile, voluttuario, superfluo. In molti dicono che dopo questa crisi niente sarà mai più come prima. Ecco: se questa arretratezza culturale italica cambiasse, sarebbe un bel passo avanti. Ci spero? Assai. Ci credo? Prima vorrei toccare.