C’è sempre una prima volta per tutto: ieri, su Facebook, ho avuto il mio primo (piccolo) shitstorm a causa di un post nel quale criticavo il tono usato da Fedez per invitare i giovani a indossare la mascherina, che mi sembrava un po’ paternalistico. Il post è pubblico, e qualche fan dell’influencer se n’è accorto: apriti cielo, lesa maestà, cringe. Ecco cosa ho imparato:
• I fan di Fedez sono educati, cortesi e hanno spigoli curiosamente arrotondati. Certo, ho ricevuto qualche insulto (“Mongoloide”), qualche battuta sul fatto che non ho i capelli, un sacco di “Boomer”, ma in generale mi sono sembrate persone gentili e forse un po’ in soggezione: quando ho risposto a qualche commento, hanno replicato dandomi del lei. Che tenerezza.
• L’internet sociale si conferma luogo privo di sfumature – difficile per me che vivo di toni di grigio, paradossi, etc. Quindi il commento su una parte diventa un commento sul tutto, tra il paternalismo e il giovanilismo non ci sono vie di mezzo e per parlare ai giovani bisogna essere giovani: un luogo comune contro il quale mi batterò finché campo.
• Arrivare a 61 anni avendo avuto alcuni flame ma nessun bombardamento (ripeto, si tratta di un assalto molto limitato, poco più di 100 commenti), considerato quello che scrivo di solito mi pare mediocre: devo trovare il modo di peggiorare.
Nella foto: tra le molte immagini a commento, questa è di gran lunga la mia preferita.