Alt sex 2.0 #4


(clicca per ingrandire)

Capita molto spesso che a passioni come il feticismo degli abiti, in questo caso il crossdressing, siano associate delle coazioni iconografiche a ripetere. Insomma, succede di trovare dozzine di immagini della stessa persona con abiti appartenenti a immaginari diversi, ma pose e inquadrature quasi – se non proprio – identiche. Naturalmente è per via dell’autoscatto, della luce migliore, della posa più adatta allo scopo. Il risultato però è una specie di porno (anche se queste immagini è difficile definirle tali, benché circolino in quelle zone) geometrico che, combinato ai cambi d’abito, produce un effetto warholiano. Una pornografia minimalista, dove regnano le microvariazioni (di pose, di combinazioni vestiarie, di riferimenti iconici, di ammiccamenti) e i dettagli sono tutto. D’altronde, si sa dove sta il diavolo, no?

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *