Non so voi ma io sono un voyeur delle case, e nella mia perversione non amo le case troppo disegnate bensì quelle ruspanti e casuali, con le scatole in giro e i mobili a casaccio; oppure quelle barocco-camorriste con la plastica sui divani e il controbuffet. Fattostà che spesso, mentre ràvano nel porno online, mi ritrovo a scrutare aldilà di scene furiosamente sessuali, mesmerizzato dal tavolino, dal soprammobile, dal contenuto di una vetrinetta. Non capita spesso di entrare nelle case di persone con un’idea di arredo così distante dalla nostra: dall’antropologia da salotto si passa subito a quella del salotto. E’ un’altra intimità, meno sessuale ma molto personale: quella domestica, che ci racconta infinitamente meglio della nostra (peraltro spesso entusiasta) nudità. E poi alzi la mano chi resterebbe indifferente a un’ispezione nelle zone intime della sua tana.