Ecco a voi un personaggio ambiguo, curioso e controverso, molto odiato e amato: è Pim Fortuyn, astro nascente della scena politica olandese assassinato due anni fa, alla vigilia delle elezioni che avrebbero portato al suo partito (la Lista Pim Fortuyn) circa un quinto dei seggi. Per descriverlo i giornali hanno usato le formule più bizzarre: leghista intellettuale, fascista gay, libertario xenofobo… definizioni che hanno attizzato assai la mia curiosità, e mi sono informato.
Pim Fortuyn era un bell’uomo, elegantissimo, ostentatamente gay che girava con l’autista e due inseparabili cagnolini: una diva. Insegnante di Sociologia, era un tipico esponente del clima libertario che si respira in Olanda, fiero delle conquiste sociali del suo popolo in tema di libertà: pari diritti (reali) alle donne, agli omosessuali (che lì per esempio possono sposarsi ed ottenere gli assegni familiari), una politica intelligente sulle droghe, sull’accanimento terapeutico e l’eutanasia, in materia di welfare e politiche sociali, etc. Tutte cose di cui faceva benissimo ad andare fiero: lo sarei anch’io se il mio paese fosse così. Fattostà che anche la società olandese è cambiata negli ultimi vent’anni come quella italiana. L’immigrazione ha portato facce nuove, idee diverse e mentalità distanti che a volte fanno fatica a combaciare con la nostra. Noi sappiamo che questo incontro le arricchisce entrambe, e che avere dei vicini nati in paesi diversi è un bene per tutti. Abbiamo anche capito che non è facile per nessuno, che per qualcuno è proprio dura, che i leghisti campano anche di questa intolleranza ma la maggior parte di noi sa che è giusto tentare e ritentare, che quello che abbiamo da perdere è meno di quello che possiamo guadagnare – in termini culturali e politici ma perfino economici.
Fortuyn invece partiva da un presupposto profondamente diverso, le conquiste sociali olandesi, e si chiedeva: è possibile che questi immigrati, che nella maggior parte hanno idee molto tradizionaliste, diventino così tanti (o così forti) da imporre un ritorno indietro e ottenere l’abolizione di certi diritti come il matrimonio omosessuale o l’eutanasia? Non mi pare una domanda stupida, anzi. E in un paese così piccolo con tanta immigrazione immagino che la questione sia già venuta fuori. In Italia si sente meno (percentualmente abbiamo meno stranieri degli olandesi) ma non mi meraviglierei se gli immigrati simpatizzassero per i partiti conservatori, perfino quelli radicali: io sono per l’integrazione, ma non vorrei dover ridiscutere sul comune senso del pudore, l’aborto, i tatuaggi (vietati dal Corano), etc. Le considero battaglie vinte, e poi ho già abbastanza problemi con gli estremisti cattolici, che su molte questioni andrebbero d’accordo con Osama.
Fortuyn aveva anche altre idee pessime, come le quote razziali nelle città o l’abolizione dei computer nelle scuole. Definiva l’effetto serra una questione politica e l’Islam una religione retriva. Chiedeva l’integrazione totale degli immigrati e la chiusura delle frontiere. Ecco: non voglio dire che mi piaccia, anche se un politico che si dilunga nel parlare della sua vita sessuale mi sta istintivamente simpatico. Non sono d’accordo e non l’avrei votato. Da quello che leggo però mi viene da dire: ne avessimo anche noi di fascisti gay, di xenofobi colti, di raffinati leghisti che parlano di rimming invece di questa compilation di babbioni che ci ritroviamo. Non ce n’è, l’Olanda è proprio un grande paese: perfino gli odiosi sono migliori.
PS: Ogni tanto qualcuno di voi mi becca; è una delle ragioni per cui in cima a questa rubrica c’è la mia email. Stavolta mi si fa giustamente notare che non avrei dovuto dileggiare i tic facciali del Ministro della Salute nel numero di maggio. Vero: il mondo è pieno di gente simpaticissima dotata di tic spettacolari e non avrei dovuto usare questo mezzuccio. Fattostà che nessuno di quelli coi tic che conosco ha idee stravaganti e pericolose: è tutta gente sensata e responsabile – ma questa è un’altra storia. Grazie Pier.
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