Coreutico a chi?

La storia degli strumenti musicali racconta anche una vicenda parallela: quella della relazione di determinati gruppi sociali, culturali e generazionali col genere che i vari strumenti producono. L’invenzione del Pianoforte all’inizio dell’800 ha innescato l’esplosione della musica per pianoforte – certamente lo strumento che più segna quel secolo. Nella musica Pop questo effetto è moltiplicato per mille, e si potrebbe scrivere una storia del secondo ‘900 attraverso quella degli strumenti più diffusi. Che, come forse sapete, sono: la Chitarra acustica negli anni ’60, quella elettrica nei ’70, il Synth negli anni ’80 e il Giradischi nei ’90; l’altro strumento icona di quella decade è il Campionatore che pure consente di fare musica usandone altra. Ma negli zerozero, qual è lo strumento musicale più diffuso?

E’ lo stesso con cui sto scrivendo questo articolo, col quale lo leggerete tra un paio di mesi sul mio sito e con cui, semmai vi venisse voglia, potete dialogare con me su quello che scrivo. Il Computer è certamente lo strumento principale con cui adesso si fa musica. Con alcune peculiarità rispetto al passato. Quando ho iniziato a suonare la Chitarra (nel mesozoico inferiore) possedevo una Eko davvero ingrata, corde alte e manico di scopa. Qualche tempo dopo, visti i miei progressi, me ne fu regalata un’altra più gratificante, e così via. Oggi invece qualsiasi guaglione col PC ha uno strumento sostanzialmente equivalente a quello dei professional più sofisticati. Naturalmente gli manca tutto il resto, ma quella è roba che si impara: potenzialmente può fare lo stesso lavoro. Non solo: imparando a usare i software musicali (che molti all’inizio si procurano senza necessariamente pagarli) può acquisire molte delle nozioni di base utili a lavorare cogli strumentisti. Oggi infatti i dischi che non passano attraverso un PC sono davvero pochissimi, e la manipolazione digitale delle registrazioni è diventata di routine. Quindi il ragazzo che impari a fare musica col Computer non si sta solo divertendo, ma sta acquisendo una professionalità che, se corroborata da molte altre doti, potrà dargli da mangiare (e magari anche qualche gioia) in futuro.

E ancora: il PC è anche lo strumento con cui si distribuisce la musica (gratis o a pagamento), si realizzano immagini e loghi e si pubblicizza il proprio lavoro. E’ una sorta di centralina della creatività, essenziale anche per tentare di diffondere il proprio suono: alzi la mano la band di esordienti che non ha un Myspace. Certo che poi serve molto altro, dal batterista (che spero resti analogico per sempre) ai concerti, dal produttore (che può fare una differenza sostanziale) al grafico (che non solo sa usare Photoshop, ma dovrebbe avere un occhio assai migliore). Però il PC resta uno degli elementi centrali della questione. Quindi potremmo dire che l’Elettronica oggi sia l’equivalente del Pianoforte dall’800 in poi, e che la comprensione delle nozioni di base della Musica digitale sia diventata una parte importante della cultura generale da trasmettere ai giovani. Che poi naturalmente fanno da soli e fanno benissimo, ma che però potrebbero avvantaggiarsi di un qualche aiutino.

Leggo proprio ieri dell’ennesima riforma della scuola superiore, e una cosa cattura la mia attenzione: l’introduzione, dal 2010, del Liceo Musicale e Coreutico. Per quanto riguarda la parte musicale è una grande opportunità, e potrebbe essere il luogo dove si studiano queste cose. Ci conto? Neanche un po’. E’ il Coreutico che mi insospettisce: Coreutico? Il paese ha bisogno di più Tersicorei? Di cosa minchia stiamo parlando? Coreutico letteralmente vuol dire “Che attiene alla Danza”. E se penso al ballo e al canto a Berlusconia l’unica cosa che mi viene in mente è Amici. Insomma l’Accademia delle Veline, o il Liceo Maria De Filippi, pronti a sfornare Letterine, Gallinelle e Pecorine per le Tv del futuro. Nulla di nuovo in Italia, il paese dove le occasioni sono sempre solo perse.

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