Le Rockstar, si sa, a volte scompaiono prematuramente; una statistica non confermata fissa il body count a 321. E la prima causa non è la droga ma l’attacco cardiaco, il vero killer dei maschi occidentali: 42 infarti contro 40 vittime delle droghe, 37 dei medicinali, 36 di incidenti stradali e 35 suicidi. Ma non mancano gli air crash (con ben 22 morti), gli omicidi (18), l’Alcool (9), il veleno (3) e la corrente elettrica (3). Sono ben 21 le star dipartite in circostanze sconosciute.
Tra i più notevoli sicuramente Bill Moore, cantante Doo-wop caduto da un grattacielo mentre lo ridipingeva e Marvin Gaye, assassinato dal padre dopo un “dissapore su delle polizze assicurative”. Rick Nelson and The Stone Canyon Band furono tutti sterminati su un DC-3 diretto a Dallas: il velivolo prese fuoco a causa di una stufetta a gasolio difettosa presente a bordo.
La droga che uccide è certamente l’Eroina, ma non è la sola: Keith Moon ha usato l’Hemenephirin, Jimi Hendrix i Barbiturici e John Belushi lo Speedball. David Ruffin è morto di Coca, e si penserebbe lo stesso di Jerry Wick, cantante e chitarrista dei Gaunt il cui soprannome pare fosse Cocaine Sniffing Triumph. Invece è stato investito mentre andava in bici.
Tra le molte overdosi della storia del rock ce ne sono di davvero inquietanti. Si dice che il cantante degli AC/DC Bon Scott si sia chiuso in macchina a bere Bourbon fino a morirne. Rudy Lewis, voce solista dei Drifters, una notte ha mangiato tanto da soffocare nel sonno. L’unica rockstar che invece è stata vittima dell’Anoressia è Karen Carpenter dei Carpenters, scomparsa nell’83.