Uno degli scopi di questo spazio, che si è andato consolidando con la pratica (sono quasi quattro anni che scrivo Mini Minor), è quello di farvi sorridere. Non è una rubrica dichiaratamente umoristica, ma so che ci cercate anche quello, e vi ringrazio per le volte che mi fate sapere che ce lo trovate. Stavolta però non riesco proprio a trovare argomenti buffi, o con arguti risvolti sarcastici, perché solo qualche giorno fa è morto Feiez.
Feiez per me era Mister Musica. Suonava tutto, e bene: sax, chitarra, percussioni, registrava, mixava… Pareva che fosse lui stesso ad emettere quei suoni, e non lo strumento che imbracciava. E poi cantava, e cantava come Dio. La maggior parte di voi se lo ricorda sul palco delle Storie Tese, alla destra di Elio. Il mio ultimo ricordo è di Feiez sudato, paonazzo e felice, appena sceso dal palco dell’Arena, qui a Milano, dopo un concerto bellissimo: ci volevamo bene e mi manca da morire.
Feiez è andato nella notte tra il 22 e il 23 dicembre. Stava sul palco di un locale milanese qualsiasi, insieme alla Biba Band, e stava suonando Rocking in Rhythm degli Weather Report; era alle percussioni. Ha avuto un aneurisma, è caduto, l’hanno portato all’ospedale ma dopo poche ore è morto, senza riprendere conoscenza. Voglio ringraziare Elio, Rocco, Faso, Cesareo e Christian per il modo lucido e tenerissimo con cui l’hanno accompagnato al cimitero; oltretutto, è stato per me di grande conforto.
Non c’è molto altro che ho voglia di aggiungere. Ho conosciuto poche persone nella vita con un sorriso potente come il suo, di quei sorrisi che non si possono dimenticare mai. Feiez aveva 36 anni, e si chiamava Paolo Panigada.