Festival della canzone pazzesca

Di recente, parlando con amici non italiani, ho scoperto che esiste un concorso musicale europeo chiamato Eurovision song contest, o Eurofestival. In effetti ricordavo qualcosa di sgradevole che annualmente accadeva nella mia Tv, ma ne avevo rimosso i dettagli. Mentre in realtà si tratta di un evento davvero enorme al quale l’Italia non partecipa ormai da oltre dieci anni: circa mezzo miliardo di audience, enorme interesse, preselezioni (in Svezia, pare, fino a sei) trasmesse dalle reti nazionali, tifo da stadio e voto popolare. La lotta per entrare nell’Eurofestival è acerrima: negli anni, oltre ai paesi dell’European Broadcasting Union (che organizza l’evento), ne sono stati inclusi molti altri come Malta, Israele (dove l’attenzione è altissima), i paesi dell’Est Europa, la Turchia, le repubbliche Baltiche, perfino il Marocco (e quest’anno San Marino e Azerbaijan). Ovviamente l’Eurofestival è un’operazione geopolitica, immaginata per rendere l’Europa più unita e, attraverso la musica, favorire l’ingresso e integrazione di nuovi paesi e aree culturali. E, come tutte le cose politiche, ha le sue stranezze: i quattro grandi paesi fondatori (Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna) entrano di diritto in finale, gli altri se la giocano. La recente preponderanza di paesi dell’est Europa ha fatto temere un predominio di quell’area e negli ultimi anni, col televoto, si è notata una certa tendenza a votare per paesi amici. I vincitori delle ultime edizioni (dal 2007 a ritroso) sono stati Serbia, Grecia, Ucraina, Turchia, Lettonia, Estonia e Danimarca. Il paese vincente deve ospitare il concorso successivo: Belgrado 2008 si terrà tra il 22 e il 24 maggio prossimi.

Dovreste vederlo, l’Eurofestival. Basta andare su Youtube e una mezz’ora di risate forti è assicurata. Inizierei dal brano vincitore del 2006, Hard Rock Hallelujah, dei Lordi, “un gruppo hard rock/heavy metal finlandese, noto soprattutto per la teatralità ispirata al cinema horror anni ’80 che costituisce il tema principale, se non esclusivo, dell’immagine del gruppo e dei testi delle canzoni. Ogni membro è mascherato da mostro e ha un proprio soprannome, in modo da separare l’immaginario fantastico della band dalla vita privata dei musicisti. Per questa ragione i Lordi non desiderano essere fotografati senza i costumi di scena e quando un tabloid finlandese pubblicò una foto in cui si intravedeva il volto del cantante senza trucco di scena, Mr. Lordi lo definì un insulto al lavoro del gruppo, impegnato da dieci anni nella costruzione della propria immagine.” (da Wikipedia): esilaranti. Restando nel mondo della pelletteria vi segnalo anche la vincitrice del 2004, Ruslana dell’Ukraina, con la sua Wild Dance: puro Conan trash, cioè trash del trash. Anche Verka Serduchka, la entry ukraina del 2007, è strabiliante: Dancing Lasha Dubai è un’apoteosi. E cosa dire di DQ e della sua Drama Queen (Danimarca 2007)? L’anello mancante tra Luxuria e Casadei. Sono tutti su youtube, e a cercare bene ce n’è a bizzeffe.

L’Italia non partecipa più all’Eurofestival dal ’97; mi pare di ricordare che il motivo addotto fosse l’eccessivo anglocentrismo – un fenomeno certamente in ribasso, seppellito da drag queen moldave che cantano in moldavo. Detto questo però mi fa piacere che siamo fuori da questo festival. Non solo sarebbe un inutile spreco di denaro pubblico, ma noi italiani esportiamo molta più musica degli ukraini, quindi ovviamente siamo meno interessati alla vetrina. E poi, chi ci mandiamo contro Hard Rock Hallelujah, o il prode Verka Serduchka? Cristicchi? Non avrebbe una chance – ma non ce l’avrebbe nemmeno Renato Zero ai tempi d’oro, o la migliore Sabrina Salerno. Restiamo fuori dall’Eurofestival, che è meglio. Possiamo sempre guardarlo su internet e, per una volta, felicitarci.

3 thoughts on “Festival della canzone pazzesca

  1. Esce questo articolo, e tre giorni dopo mi arriva un’email dalla sezione italiana dell’OGAE (Organisation Generale des Amateurs de l’Eurovision):

    Egr. Sig. Messina,

    ho letto con interesse il suo articolo sull’Eurofestival nell’ultimo numero di Rumore. Innanzi tutto la ringrazio per aver dedicato dello spazio a questa manifestazione da noi cosi’ poco conosciuta. Devo pero’ segnalarle il mio dispiacere per un pezzo scritto senza aver mai visto un’edizione completa del festival. La componente trash fa sicuramente parte dell’Eurofestival ma non e’ l’unica, sicuramente Verka Serduchka seconda nel 2007 fa piu’ notizia della vincitrice di quell’anno Marija Serifovic che ha vinto per la Serbia con una ballata dal sapore balcanico solo grazie alle sue doti vocali, niente trucco o parrucco.
    Io seguo l’Eurofestival fin dall’infanzia e da 18 anni faccio parte della sezione italiana del fan club internazionale dell’Eurofestival OGAE (Organisation Generale des Amateurs de l’Eurovision). Nonostante i dieci anni di assenza del nostro paese il nostro club vanta centinaia di iscritti che come me seguono tutto l’anno l’Eurofestival e vanno a vederlo dal vivo (io sono stato nel 2004 a Istanbul e l’anno scorso e Helsinki). Con una televisione come quella italiana dove si spende e si spande per qualsiasi inguardabile show di prima serata, leggere nel suo pezzo che partecipare all’Eurofestival sarebbe uno spreco di denaro pubblico mi sembra un’offesa all’intelligenza dei suoi lettori. Tra le tante offerte della RAI perche’ una sera all’anno non si puo’ proporne una dove si possa ascoltare musica di tutti i generi da tanti paesi diversi invece dei soliti USA e GB? Se quest’anno a Belgrado saranno 43 le nazioni in gara (tutta Europa tranne noi!) un motivo ci sara’. Non credo che i telespettatori o la musica italiana siano cosi’ superiori a quelli francesi, inglesi o spagnoli, solo per fare un esempio. La ringrazio per l’attenzione e se desidera approfondire l’argomento il nostro fan club e’ a disposizione per inviarle copia di qualsiasi edizione del passato

    Alessandro Banti
    OGAE Italy
    Ecco la mia risposta:

    Ciao Alessandro,
    (diamoci del tu, anche se la pensiamo diversamente sull’eurofestival:)

    hai ragione: non ho mai visto una finale intera. Pero’ non essere rigido: si puo’ parlare dell’Eurofestival anche senza averlo visto proprio tutto. Anzi, in questa maniera ho potuto sorvolare sulla noia mortale che dev’essere ascoltare 43 canzoni pop tutte in fila. Invece su due cose discordo con te: Verka Serduchka credo sia un uomo; Marija Serifovic invece, oltre alle indubbie doti vocali, era portatrice di una evidente estetica omosessuale femminile – diciamolo pure chiaramente: era interprete di una ballata intensamente lesbo, almeno nella presentazione (non conosco abbastanza il serbo per parlare del testo). Questo naturalmente mi piace molto – io sono a favore di tutti i comportamenti sessuali che non siano “la norma”. Però, come ho scritto, non riesco a immaginare nessun italiano che potrebbe tenerle testa (nella presentazione, che e’ l’elemento vincente del festival): chi gli mandiamo? Malgioglio? Renato Zero? Antiche, e appassite star, e nessuno dei giovani funzionerebbe: Povia? Verka Serduchka se lo pappa a colazione.

    Inoltre, a parte rare eccezioni (alcune atroci, come i Lordi), la musica mi pare tutta Pop generico di matrice anglo-americana – con rare, lodevoli sorprese. Diciamo pure che non sono i soliti interpreti, che forse ci offre uno spaccato del gusto Pop azero o uzbeko: mi pare un po’ poco, per quello che costerebbe (specie se hai la sfiga di vincere e poi ti tocca ospitare).

    Ovviamente la Rai è quasi totalmente uno spreco di denaro pubblico; pero’ francamente anche mollarle l’eurofestival (che credo facesse pochissimo share quando andava in onda) mi pare un pochino troppo. Io sono per ridurre le spese inutili, non aumentarle.

    Ma alla fine è una questione di gusti, e immagino che per i membri dell’OGAE l’eurofestival sia un appuntamento imperdibile. Così come, per gli amanti del beaujolais nouveau ottobre è un mese stupendo. Purtroppo ambedue i fenomeni mi lasciano indifferente, ma almeno i Lordi mi mettono di buonumore – e l’ho scritto.

    Invece ti chiederei il permesso, quando pubblicherò questo articolo su internet, di aggiungere il tuo messaggio a commento del pezzo, per dare spazio anche alla tua opinione.

    SM

    Alessandro Banti non solo mi ha autorizzato, ma mi ha chiesto di pubblicare la sua email, nel caso voleste approfondire: abanti99@yahoo.com.

  2. qui in Grecia l’Eurovision è l’evento dell’anno. un paio di anni fa – mi pare di ricordare – vinsero per la prima volta il titolo. lo share registrato in tv sfiorò il 95%, molto più di quando il paese vinse gli europei di calcio o di basket. il festival è visto da alcuni con grande trasporto e dalla maggior parte come baracconata (tipo sanremo), ma diventa evento di aggregazione sociale, ci si ritrova con molti amici, si mangia, si beve e si commentano gruppi come i Lordi. quando mi chiedono perchè l’Italia è l’unica a non partecipare rispondo che npoi abbiamo sanremo, e come musica di merda siamo a posto per tutto l’anno. credo che l’ultima volta che partecipò un italiano fu coi jalisse. prima di loro raf, albano, villa, morandi, cutugno e modugno, mi pare

  3. Pingback: Big black boobs.

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