Tra i molti effetti della Cannabis, della Canapa, insomma della Marijuana, ce ne sono tutta una serie che si classificano come terapeutici. Sia come cura palliativa che come medicinale vero e proprio, nel caso di Glaucoma o Sclerosi Multipla. Ma come funziona la Marijuana terapeutica? Uno si fa le canne? Te le passa la Asl? E dove è legale curarsi così?
La sperimentazione è stata avviata in alcuni paesi: Canada e Olanda su tutti, ma anche in Germania, Spagna e perfino negli Stati Uniti. In Germania è legale coltivare fino a 100 piante per uso medico; in Spagna si sperimentano estratti di Cannabis come cura palliativa per la Chemioterapia e per aumentare l’appetito nei malati di Aids. Negli USA sono sette i pazienti in cura con la Marijuana, e ognuno di loro riceve dal proprio medico 300 spinelli al mese.
Le ragioni dell’illegalità di queste terapie altrove sono incomprensibili. Un autorevole studio americano conclude: “I dati accumulati indicano un valore terapeutico, in particolare come antidolorifico, antiemetico e come stimolante dell’appetito. Non ci sono dati per sostenere che l’uso medico porterebbe a un aumento degli utenti voluttuari.”
Ovviamente esistono specialità medicinali a base di Cannabis. C’è una versione sintetica del THC (il principio attivo) chiamata Marinol, in capsule, sperimentata con successo negli USA, e Il Sativex, uno spray orale a base di Canapa, prodotto in Inghilterra (dove però è illegale) e venduto in Canada. E’ legalmente possibile importare in Italia ambedue i medicinali, ma l’iter burocratico scoraggerebbe chiunque.
I pazienti descrivono gli effetti del Sativex come molto simili a quelli della Marijuana: euforia, aumento dell’appetito, arrossamento degli occhi, pesantezza alle gambe. La vera differenza è che non si fuma, il che parrebbe un plus in epoca di proibizionismo del tabacco. Quindi il Sativex, oltre a curare i malati, potrebbe diventare un nuovo modo di consumare Marijuana: sempre illegale, ma salutisticamente corretto.