Pornografia e cultura R’n’R hanno oramai talmente tanti punti di contatto che ci si potrebbe scrivere su un bel saggio, perfino abbastanza corposo. Con alcuni capitoli ovvi, ma fondamentali: Mötley Crüe, Marylin Manson, Snoop Dogg, ecc. Ma di solito si tratta di incroci tra generi, di scambio (reciproco) di codici e estetiche. Poi di recente, grazie alla popolarità dei Reality, andrebbero aggiunti anche Bret Michaels (cantante dei Poison) e Flavor Flav dei Public Enemy: i rispettivi dating show, Rock of Love e Flavor of Love, sono all’incrocio tra Pop, Reality e Porno. Tutti questi esempi però appartengono all’universo mainstream – sia del Porno che della musica. Viceversa a noi (o comunque a molti di noi) il Rock’n’roll interessa come mentalità, come vettore di etica, stile di vita e comportamenti, anche estremi. Il vero megafono della rivoluzione degli anni ’60 (che ha cambiato il mondo, benché Italo Bocchino sia convinto del contrario) è stata la musica: non è un caso che gli adulti fossero allarmatissimi dal fenomeno R’n’R, e ci siano stati tentativi seri di proibirlo. Non solo per via degli ancheggiamenti, ma anche per i contenuti trasgressivi che quella musica si portava dietro. E negli anni successivi, il Rock è stata la casa naturale di quasi tutti i comportamenti estremi e pericolosi (quindi affascinanti): le droghe, l’alcool, la velocità, il sesso disinvolto, la vita spericolata, il satanismo… Anche per via della sua natura di linguaggio generazionale, la musica è sempre stata un veicolo perfetto per la trasgressione.
Questo, per molti versi, è vero anche nella Pornografia. Con una enorme differenza: fino a qualche anno fa, produrre e distribuire un Porno era una questione per pochissimi, e la distribuzione incideva pesantemente sulla reperibilità di molti film, magari di nicchia. Oggi, grazie alla rivoluzione digitale, stiamo assistendo a una democratizzazione della Pornografia che ha moltissimi aspetti in comune con il R’n’R. A cominciare dalle trasgressioni, di ogni genere. Ho già scritto della moda di pubblicarsi nudi su Myspace, che poi ti sospende l’account. Esistono filmini dello stesso genere, e c’è sempre un sottofondo musicale per nulla casuale, anzi: tutta l’estetica della persona, dalla musica al vestiario alle pose, è armonizzata col suono – che sia Gothic, Hip hop o Postpunk. Ma c’è molto di più: in quella zona grigia tra foto-album, ubriachezza festaiola e disinvoltura digitale si trovano immagini davvero curiose. Esiste un genere all’incrocio tra Jackass, Candid camera e Porno in cui si fa sesso (e ci si filma) in posti pericolosi, come appoggiati a una macchina della polizia parcheggiata, o nelle aiuole spartitraffico dell’autostrada. Filmini di pippette in biblioteca, di orgasmi in ascensore e di scopatine veloci in metropolitana, dove sesso e trasgressione funzionano insieme.
O per esempio le droghe: negli ultimi tre, quattro anni è sempre più frequente trovare immagini che includono elementi sessuali e uso di stupefacenti. Signorine seminude che si fumano dei Bong, o che sniffano Cocaina dall’uccello del fidanzato; allegre casalinghe con cannetta prima o dopo un’orgia, maschioni tatuati che fumano Crack e poi fanno sesso violento (tra di loro, believe it or not). Anche le armi sono comparse nei Porno amatoriali, naturalmente: non solo si tratta di oggetti estremamente sexy (e sessuali), ma anche molto trasgressivi, che suggeriscono uno stile di vita estremo. Ovviamente non è che ci si sparano: le mostrano, le indossano e a volte le feticizzano, proprio come in certi video rap, dove però armi e droghe sono censurate.
Insomma, il Porno oggi è uno dei luoghi prediletti delle trasgressioni, in un mondo intensamente controllato, purificato e sostanzialmente sempre più proibizionista. E’ una zona semilegale e underground dove invece molto è permesso aldilà del sesso. E, nel 2009, rimasto è l’unico posto dove Sesso, Droga e R’n’R si possono clandestinamente ritrovare insieme.