Marketing: scienza, non Fanta®

La persuasione occulta è tra le poche promesse della fantascienza ad essersi realizzata, e funziona benissimo. Benvenuti nel mondo della seduzione scientifica, non il 1984 di Orwell ma il 2004 dell’iPod.

L’incrocio tra scienza e marketing è tra i punti d’osservazione più utili per capire la direzione futura delle tecnologie. Il marketing è ormai una scienza quasi esatta, ma mentre ancora si discute se le sensazioni tattili trasmesse da certi materiali servano a farli vendere (la risposta è ovviamente sì), quello progredisce ogni giorno, creando nuovi e più potenti mezzi di persuasione. Gli stadi comuni a tutte le tecniche del marketing moderno sono la cattura dell’attenzione (con ogni mezzo necessario), la seduzione (con tecniche raffinatissime) e quindi l’effettivo mantenimento delle promesse per affermare il brand. Per farsi notare vale tutto, e niente sembra essere mai abbastanza. Lo sappiamo e un pochino sappiamo difenderci, anche se molti continuano a chiamare Playstation tutte le consolle. Una volta catturato lo sguardo si passa alla fase due, l’intorto. Quello della seduzione scientifica è un campo sterminato che sta allo spot come il bazooka sta alla clava. Eccone due esempi. Avendo già reso popolare con campagne multi-milionarie un certo telefono con fotocamera, l’ufficio marketing ha pensato di mandare in giro nei centri delle città decine di belle ragazze in coppia, con il compito di fotografarsi a vicenda ma soprattutto di chiedere ai passanti: “Scusa, ci faresti una foto?” In questo modo i passanti sperimentavano, in maniera passiva e involontaria, la sensazione d’uso del prodotto. Si chiama marketing esperienziale, e funziona.

Cos’è la Captologia, in inglese Captology? E’ una nuova scienza, il cui nome nasce dall’acronimo C.A.P.T., computer as persuasive technology – il computer come tecnologia di persuasione. Già vi tremano i polsi? Bene. Tra i campi di cui si occupa la captologia c’è lo studio dei modi in cui i PC (e tutti i prodotti derivati, dalle calcolatrici tascabili alle automobili) possono persuaderci di qualcosa. I campi di applicazione della captologia sono infiniti: la creazione di siti web che ispirino fiducia per indurre lo shopping online, lo studio di interfacce (magari falsamente) “professionali” per il software, lo sviluppo di funzioni che gratifichino istantaneamente gli utenti. E non basta ancora: c’è Hygiene Guard, un sensore che registra se chi ha usato il bagno (per esempio in un’azienda) poi s’è lavato le mani, o Baby think it over, una bambola computerizzata che sensibilizza gli adolescenti sulle difficoltà di essere genitori. E se un Tamagotchi che mi aiuti a smettere di fumare posso ancora trovarlo utile, un gioco che convinca un settenne a cercare di far smettere tutta la famiglia (oggi facilmente realizzabile) preferirei davvero non vederlo mai.