Esistono due sistemi per registrare della musica. Il primo, più ovvio, è quello di registrarla con un registratore. L’altro è quello di trascriverla su un pentagramma. In ambedue i casi l’intento è quello di fissare quella musica affinché si possa “riprodurre” in futuro. Naturalmente i due metodi sono complementari, servono due scopi separati e producono risultati immensamente diversi. Se il pentagramma registra delle istruzioni per risuonare una melodia, il registratore cattura un momento nel tempo, una particolare esecuzione (o improvvisazione) con una data, un’ora, ecc. Ne ho già parlato in questa pagina.
Alcune culture musicali, come quella romantica europea, esistono innanzitutto su pentagramma, e le varie versioni registrate sono appunto versioni. Naturale: all’epoca non c’erano i registratori. E poi non è detto che la versione di Chopin suonata da Chopin fosse la migliore. Invece altre tradizioni, come quella americana, sono basate quasi esclusivamente sulle registrazioni. Certo che ci sono mille versioni di Stormy Weather (scritta da Harold Arlen e Ted Koehler), alcune immensamente belle. Però, a differenza del Clavicembalo ben Temperato di Bach, ne esiste un’originale: quella registrata nel 1933 da Ethel Waters. Wildwood Flower è uno dei grandi classici della musica country, e ne esistono innumerevoli cover in molti stili diversi. Però l’originale è una, quella registrata dalla Carter Family a Bristol, Tennessee, il 27 maggio 1928. Una session fondamentale per la storia della musica country (e per la città, in seguito proclamata “The Birthplace of Country Music”), la seconda in assoluto di questa famiglia così importante per quel genere. Questa particolare versione di Wildwood Flower, tra l’altro, contiene l’arpeggio tipico di Mother Maybelle Carter, il Carter Scratch: la melodia suonata sulle corde basse, accompagnata dagli accordi su quelle acute. Un dettaglio ininfluente sul pentagramma della canzone (che, per esempio ai fini SIAE, è limitato a melodia e armonia e raramente ammette depositi su CD – nel 2010), ma essenziale per la storia di questo stile musicale.
Dal 2000 gli Stati Uniti (che a differenza di noi europei hanno la fortuna di aver prodotto una cultura basata sulla registrazione) hanno istituito un Registro Nazionale delle Registrazioni, gestito dal National Recording Preservation Board: “Una lista di registrazioni che sono culturalmente e/o eststicamente importanti, e/o che riflettono la vita degli Stati Uniti.” La sola lettura dell’elenco (loc.gov/rr/record/nrpb/) è un viaggio nell’orecchio del ventesimo secolo. La prima della lista (cronologica) è una registrazione dimostrativa di Edison del 1889, l’ultima è Nevermind dei Nirvana, 1991. In mezzo c’è di tutto (incluse quelle di cui parlo più sopra): i discorsi di Luther King, quelli radiofonici di Reagan, l’Apollo 11, Pet Sounds dei Beach Boys, William Faulkner, i Public Enemy, Allen Ginsberg, Giant Steps, Roy Orbison, i Sonic Youth e Born to Run. Questa è solo una piccolissima selezione: le registrazioni protette sono 275, ma alcuni sono interi album o raccolte.
Fa piacere trovare un elenco di reperti sonori che conferisce la stessa dignità ai discorsi di Kennedy e a My Generation degli Who, in un sito iper-istituzionale su un dominio .gov (cioè del governo USA). Purtroppo, per mille ovvi motivi, non esiste una raccolta di CD con tutte queste tracce, benché sarebbe bellissima. Però, se comprate musica in rete, questa lista, una carta di credito e Google possono garantirvi una serata culturalmente insolita (salvo che siate già fan degli strepitosi Stanley Brothers) e alcune settimane successive di godimento delle orecchie, e non solo.