Quale Africa?

Uno degli argomenti sui quali si scatena la genericità dei media (ma anche della gente) è l’Africa. Una grossolanità che emerge spessissimo, in maniera apparentemente inconsapevole, perfino da persone insospettabili. Per molte persone l’Africa è un singolo posto, molto omogeneo, con tradizioni, usi e costumi comuni – per l’appunto “africani”. Che è un po’ come dire “europei”: in che senso? Di Lecce o di Reykjavík? Questa generalizzazione è comune in moltissimi settori, dai giornali che parlano di “tradizioni africane” ai critici musicali che parlano di musica africana, o meglio ancora africaneggiante – intendendo qualcosa in quattro quarti col Djembè. C’è naturalmente un piccolo, inconsapevole razzismo in questo tipo di affermazioni; la mia preferita è “Gli africani hanno il senso del ritmo”, spesso usata come complimento. A pensarci bene invece è un po’ come dire “I napoletani sono simpatici” (una frase che li irrita terribilmente) o “I filippini sono bravi a fare le pulizie”. Con l’aggravante che stiamo parlando di un continente grande circa nove volte l’Unione Europea.

Ora, io posso capire un anziano residente in un piccolo paese, che ha incontrato il primo africano a 60 anni e non li distingue tra di loro (come succede ai cinesi con noi). Ha visto che in Tv quando si parla di cultura africana spunta sempre uno a petto nudo col bongo (la colpevole sciatteria dei media italiani su questi temi è di una gravità enorme) e pensa che quello sia quanto. Oggi però le nostre città sono piene di africani di moltissime culture e estrazioni diverse: cittadini, campagnoli, nobili, poeti, medici, sciamani… Nel 2010 non sapere niente di Africa non vuol dire solo perdersi qualcosa, ma anche restare seduti sui propri pregiudizi, buoni o cattivi che siano.

Per penetrare l’universo della musica africana c’è un’utile separazione, che vale per tutte le musiche ma in particolare per questa: urbana e rurale. Nelle città, specialmente sulle coste, esiste la musica Pop africana, diversa da paese a paese ma sostanzialmente piuttosto simile. La ragione è naturalmente la radio e le cassette, i due media attraverso i quali si è propagata per decenni la musica in Africa. Quindi esattamente come molti artisti occidentali vengono influenzati da Dr. Dre, c’è un’intera generazione di africani che ha preso a modello tra gli altri Franco, chitarrista e autore congolese tra i più influenti d’Africa. La vicenda del Soukous, la rumba africana, non è poi tanto diversa da quella dell’Hip hop.

Davvero diversa (tanto quanto il Punk e lo Yodel, due generi europei) è invece la musica rurale. Qui le tradizioni sono localissime, e la musica dei pigmei Ituri non assomiglia affatto a quella dei Griot, poeti cantanti (ma anche storici, giullari e molto altro) della tradizione Mandinka (una delle etnie più diffuse in Africa occidentale). Il viaggio nella tradizione africana, che non ha niente a che vedere col Pop locale (esattamente come il Saltarello non somiglia ai Crookers) è un labirinto stupefacente nel quale perdersi. Con alcuni interessanti fili da seguire. Un esempio: il mio strumento africano preferito è la Mbira, anche detta Sanza, Likembe, Nyunga, Karimba, Kalimba o – in inglese Thumb piano: una scatola con delle lamelle suonate coi pollici. La ragione dei tantissimi nomi è legata alla sua enorme diffusione sul continente. Esattamente come il Tamburo a cornice o il Flauto nell’area mediterranea, molti strumenti africani sono simili (e in certi casi intercambiabili, come la Kora, il Balafon e a volte anche la Mbira). Ma le musiche prodotte dalle varie etnie, anche vicine, sono molto diverse, anche per via delle diverse accordature degli strumenti. Un musicista africano mi ha spiegato che loro le chiamano “lingue”, che ogni scala ha la sua specificità locale e le sue espressioni, proprio come le lingue parlate. Poi uno dice musica africana…

Nella foto (clicca per ingrandire): Mbira Dzavadzimu (Shona, Zimbabwe) coi risuonatori, detti machachara, ricavati da tappi.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *