Mentre il nostro Ministro della Santità Girolamo Sirchia si accanisce contro fumatori, mutuati ed altre spregevoli categorie antisociali (come le coppie che hanno problemi ad avere figli), in Italia si ricomincia a morire per droga; due i decessi nel mese di agosto, per cause ancora tutte da accertarsi ma subito individuate dai media: overdose da Extasy.
Quantomeno impreciso. Se il dubbio sulle vecchie droghe in polvere è l’entità del taglio inerte (e quindi il rischio di overdose), quello delle pasticche è invece di capirne la composizione: l’MDMA (il principio attivo dell’Extasy) in se infatti non sarebbe una sostanza particolarmente nociva, ma molte delle sue varianti molecolari invece lo sono, e in un mercato in cui i produttori sono criminali non esiste alcuna garanzia.
Ecco perché in Olanda sono nati dei piccoli laboratori stradali gestiti dal Ministero della Salute e strategicamente piazzati fuori da rave e discoteche. Analizzano (gratis e anonimamente) le pasticche che gli stessi ragazzi gli portano per capire se possono essere prese con relativa sicurezza. Ne grattano via un pochino e dopo un quarto d’ora arriva la risposta.
Si chiama “Politica di riduzione del danno” e si basa su una constatazione forse dolorosa ma innegabile: le droghe (lecite e non) ci sono e la gente le prende. Siccome la proibizione non scoraggia si cerca almeno di ridurre il danno permettendo a chi lo desidera di sapere cosa prende, quali effetti ne ricaverà e a quali rischi va incontro.
Tantopiù che ormai niente è completamente sicuro. Scrive La Nuova Ferrara: “Dopo la morte di Alma Bettoni, la donna di 88 anni deceduta la mattina di Ferragosto per aver mangiato la sera prima un’insalata con delle zucchine raccolte nell’orto, altre due persone dichiarano di essere state male dopo aver mangiato la stessa verdura.”