Tra le molte ragioni per cui si prendono le droghe c’è quella di farsi passare l’ansia, l’angoscia o comunque una qualche forma di dolore mentale; non è un caso che molti le incontrino durante l’adolescenza, un’età anche molto dolorosa e spesso angosciante. In questi casi a sostanze sensibilizzanti come Cannabis o allucinogeni si preferiscono quelle che ottundono e rassicurano, come la Coca o l’Eroina – non a caso ambedue dei potenti antidolorifici.
La terapia del dolore è uno dei grandi temi della medicina occidentale, sia dal punto di vista della ricerca che da quello del dibattito etico: è nota la contrarietà a questi rimedi della medicina cattolica più radicale, convinta dell’origine divina, e quindi benevola o comunque utile del dolore. Se fosse una loro scelta personale sarebbe coraggiosa e rispettabile; diventa invece agghiacciante quando si applica agli altri – come avviene tuttora in molte strutture sanitarie italiane.
Gli esperti sono concordi: non esistono antidolorifici migliori degli oppiacei, a partire dalla Morfina. La ragione è che questa sostanza, oltre a lenire il dolore, induce in chi la prende una sorta di rassegnazione, di serena accettazione del proprio stato. Ecco perché è così devastante su un ragazzo magari emarginato o problematico mentre è di grande conforto per chi affronta la fine della vita.
Incredibilmente è proprio questa ambiguità droga/medicina (completamente artificiale e culturale) a rendere così appiccicoso questo dibattito. In altri paesi meno bigotti del nostro la Morfina è comunemente utilizzata con “effetti trascurabili da un punto di vista della dipendenza”, afferma uno specialista in terapia del dolore: “Un malato terminale ha ben altri problemi.”
D’altronde l’Oppio (da cui si ricava la Morfina) esiste da sempre nella farmacopea. Tra gli altri metodi di anestesia utilizzati in passato ci sono gli impacchi di ghiaccio, il blocco della circolazione sanguigna degli arti (allo scopo di renderli ischemici), il parziale strangolamento (che rende il paziente incosciente per mancanza di ossigeno al cervello) e, ovviamente, la droga preferita da noi occidentali: l’Alcol.