Non è bello ma tant’è, e non ce n’è: mediamente scopiamo piuttosto male*. Che lo si faccia per amore del piacere o per il piacere dell’amore, ormai da secoli fare sesso non pare più essere qualcosa di istintivo, semmai lo sia stato. Sì, certo, c’è l’aspetto riproduttivo, uno dei motori fondamentali di tutto ciò che vive. Col sesso umano però è andata proprio come col nutrimento (altro istinto base), e a guardare i menù dei ristoranti è subito chiaro: cosa rimane di istintivo nelle Melanzane alla Parmigiana o nei Cannoli Siciliani? Non si tratta di strategie di sopravvivenza, ma di puro erotismo alimentare – potremmo dire di sesso orale, se l’espressione non fosse già occupata. Com’è successo? Difficile a dirsi (sull’argomento si sono espressi in molti), ma una cosa è certa: di solito tendiamo a ripetere le esperienze piacevoli, adottando strategie anche sofisticatissime per potenziare, variare, procrastinare, rinnovarne le sensazioni: è il caso della gastronomia, o della musica. Nel sesso, comunque lo si intenda, il nostro comportamento dovrebbe essere simile, ma purtroppo generalmente invece pare di no. C’è un test semplicissimo: sai nominare più piatti tipici o attività sessuali? I tuoi rapporti durano più o meno delle tue cene? Quanto tempo dedichi alla ricerca di buona musica? Ne dedichi altrettanto all’anatomia del tuo partner? Conosci più zone erogene o gruppi indie? Possiedi più pentole o sex toys? Potrei andare avanti, il risultato lo conosciamo e non mi pare molto incoraggiante. Vorrei contribuire con una proposta e una metafora.
Propongo di abolire la parola Preliminari, che suggerisce un’idea noiosa. Torniamo all’esempio del cibo: quando vado al ristorante pugliese resto sempre affascinato dagli antipasti misti, che sono i preliminari del pasto. Mi piacciono talmente tanto che spesso mi sazio di antipasti e al primo non ci arrivo mai. E’ un pasto meno soddisfacente? Ma per niente, anzi: tra frittatine di cipolle, ciliegine di bufala e piovre in umido mi sento felice come un bambino. Mi manca la pasta? No: forse la mangio domani. Lo stesso ragionamento si può applicare al sesso: chi l’ha detto che ai preliminari debba fare seguito il piatto principale? Il piluccare sessuale è una cosa meravigliosa, con un effetto collaterale adorabile: magari non ci si sazia immediatamente, e dopo un po’ torna la fame… Antipasti e preliminari sono simili anche in un altro importante aspetto: ce ne sono di infiniti tipi, dal semplice al complicatissimo, tutti pensati per uno scopo molto perverso: stimolare senza saziare, titillare per far godere, alternare sapori e sensazioni diverse in una giostra dei sensi dove non esistono più primo o contorno, e tutto si mescola.
La metafora secondo me spiega almeno una parte del problema sessuale degli umani. E’ un paragone sportivo molto semplice. Nella società contemporanea il sesso viene spesso immaginato come una partita di tennis. Due partecipanti opposti, ognuno dei quali persegue un proprio obiettivo: non c’è vicinanza, non c’è una condivisione di scopo (scusate il gioco di parole) né una coreografia comune, bensì due individualità distinte (e in qualche modo aliene) che si fronteggiano, anche quasi fisicamente. Invece penso che il modello corretto sia il Bob a due (o, se siete romantici, il Pattinaggio artistico): individui che collaborano in modo complementare per ottenere un risultato comune. Due (o più) persone che, anche attraverso la condivisione dei loro scenari preferiti (fatto ancora raro perfino nelle coppie consolidate), operano in armonia per il raggiungimento di un obiettivo. Quale? Qui ognuno può riempire la casella col termine che preferisce, alto (estasi, catarsi, amore, ecc.) o basso (arrapamento furibondo, multi-orgasmo a mitraglia, ecc.). Tenendo sempre a mente l’antico adagio: ciò che è in alto è esattamente come ciò che è in basso – e viceversa.
* Questo articolo si riferisce agli etero. Per quanto riguarda gli omosessuali, maschi o femmine, la situazione potrebbe essere diversa.
tel chì l’ inteletual dell’ antipast,
ma mi lavuri come una beshtia tutt il giurn e poi vuraria mangià l’ antipast, la pastasucia, la bistecha cun l’ insalata e poi ancha il panetùn.
mangel tì l’ antipast, inteletuàl,e vatel a piglià in del captcha…
Il prode Cazzulati… che però, a essere giusti, conosce alcune posizioni davvero speciali: sotto al trattore, sopra la panca, a fianco della pecora e poi anche altre etniche: il calanco imbizzarrito, il suino indecifrabile, l’elvetico vessato…. tutta roba che sul kama sutra nun ce stà!
fantastico! ma perché non me li istruisci un pochino questi quattro ragazzotti dal petto depilato che fanno sesso come si trattasse di ingurgitare un tramezzino all’autogrill? ma neanche: pacchetto di patatine davanti alla tivvù, manco te guardano.
Poi se glielo fai notare s’incazzano pure. Se metti su una scuola di sesso vorrei insegnare anch’io. Un paio di specialità le trovo, per lo meno in ore praticate potrei avere un buon punteggio. ;)) Grazie Sergio, come sempre acuto, ironico e delicatissimo. ti tuitto pure.