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Scusate: stavolta parlo di un mio progetto. Soldi per la réclame non ne ho, e nessuno te ne regala, anche se sei tra i pochi a regalare qualcosa (in un mondo di gente che dice di farlo, mentendo). Scorretto da parte mia? Certamente. Intollerabile? Non direi, perché non si tratta di un’iniziativa che rende denaro; si propone invece di rendere un servizio alla nuova musica italiana, uno degli argomenti di questo giornale.

Come forse qualcuno sa, nello scorso inverno sono nate tante iniziative musicali in rete, e anche in Italia qualcosa si sta muovendo. Si tratta perlopiù di siti commerciali, che hanno tutto il mio rispetto, ma che in alcuni casi sono piuttosto ambigui circa i loro scopi: “Internet possiede una regola del successo: regalare contenuti per conquistare attenzione” (dice il pieghevole pubblicitario di uno di questi siti). In realtà non vi regalano proprio niente: beccano una liretta ogni volta che vi collegate e guardate il banner pubblicitario (si chiama “impressione”). Tutto lecito e corretto, finché non dicono che vi regalano qualcosa.

Radio Lilliput non ha pubblicità ne’ sponsor, non vende nulla, non ha musica sul sito e in realtà non ha alcun interesse a farvi tornare. Vi fornisce però alcuni servizi davvero gratuiti, se li volete.

Innanzitutto la radio in rete: oggi, disponendo della tecnologia necessaria è possibile fare trasmissioni radio in rete da casa. Radio Lilliput fornisce a tutti il software (e la banda) per poter trasmettere. Esatto, anche a te. Non ci vuole niente: basta una piastra, un microfono e un computer.

Poi le mailing list: vuoi farne una sugli Unbelievable Cazzons? Radio Lilliput ti permette di gestirla da casa. Tutti i messaggi verranno rispediti a tutti gli iscritti a quella lista senza alcuna pubblicità, e senza nessuna censura o controllo da parte nostra. Ci saranno poi delle liste temporanee, legate ad eventi particolari, oppure gestite dagli artisti stessi.

Un altro scopo primario di questo progetto è la tutela dei consumatori di musica in rete. Quante volte avete visto in Internet il pulsante “accetto” sotto ad un lungo ed oscuro testo? Molti dei siti sui quali si può mettere musica gratis fanno firmare elettronicamente agli artisti questi contratti, spesso con trucchetti grafici per renderli meno “noiosi”. Si tratta tuttavia di contratti validi: Lilliput vi spiega cosa state accettando esattamente, in italiano semplice e chiaro: siamo indipendenti e possiamo permetterci di dire le cose come stanno (come forse qualcuno, leggendo questa rubrica, si è accorto). Lilliput inoltre vi aggiorna sulle uscite discografiche di nuova musica italiana, cercando di fornirvi, attraverso accordi coi giornalisti musicali, diverse recensioni per ogni album – allo scopo di farvi scegliere con più elementi possibile (e se fai il giornalista, contattaci: che te ne fai dei tuoi vecchi articoli?).

Ovviamente ci sarà una zona “segnalibro” con tutti i siti musicali: per ognuno ci sarà una breve (ma sincera) descrizione del contenuto. Particolare spazio verrà dedicato alle webzine (fanzine in rete), alle pagine personali e a quelle dei fans: basta guardare le pagine delle case discografiche per capire che la ciccia sta altrove.

“Come è possibile? Chi la fa?”: già vi sento, e vi rispondo subito. Radio Lilliput la fate voi, insieme a me e ad alcuni amici. Potete tutti diventare collaboratori (ottenendo subito gli “straordinari privilegi previsti”), animare la zona del sito che vi interessa (con nome e cognome, se volete) e fare di Lilliput un posto dove valga la pena di tornare, oppure no. Uno degli slogan ricorrenti dei siti di musica è “vogliamo creare la comunità”. Noi ce l’abbiamo già la comunità (siamo noi, ci conosciamo e riconosciamo sempre): Lilliput può essere il posto dove questa comunità se la racconta, e la racconta a tutti gli altri. Il mio reato di stavolta si chiama “Interesse privato in atti d’ufficio”; nei miei sogni più selvaggi però, l’interesse in questione non è privato, ma pubblico.

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