SERGIO MESSINA
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FILI è un ciclo di presentazioni a cura di Sergio Messina dedicate a quattro aspetti significativi della Cultura Pop in senso ampio, includendo oltre alla musica anche cinema, grafica, stili, editoria, ecc. Le presentazioni, accompagnate da immagini e musica, sono fruibili anche singolarmente e durano circa 90 minuti ognuna.

1. Tecnologia e Cultura Pop

All'incrocio tra musica e cultura Pop c'è la tecnologia, ingrediente essenziale delle musiche di tutti i tempi. Dai flauti etruschi al Moog l'espressione musicale si è sviluppata di pari passo con le nuove tecnologie. Ma le vere rivoluzioni arrivano col novecento: l'invenzione della riproduzione sonora (che rende possibile la Cultura Pop), l'esplosione della discografia e la rivoluzione digitale sovvertono il mondo della musica sia dal punto di vista della fruizione che da quello della produzione, mettendo in discussione ruoli e pratiche lungamente consolidate nei secoli. Un processo tuttora in forte evoluzione, con sviluppi affascinanti e controversi come la comparsa di autori e interpreti basati sul'intelligenza artificiale.

2. 1963
Il '63 è stato un anno tellurico per la storia socio-culturale del XXº secolo: l'assassinio di John Kennedy, il discorso "I have a dream" di Martin Luther King a Washington, la prima donna nello spazio, l'esplosione della Pop Art, l'introduzione del Valium. La pubblicazione di Blowin' in the Wind (nell'album
The Freewheelin' Bob Dylan) è un momento spartiacque per molti versi, tutti importantissimi - dal valore d'uso della musica Pop alla visione del mondo dei giovani - ma anche il modo in cui il resto del mondo li guarda. Un anno così significativo da essere l'innesco di una delle prime grandi operazioni-nostalgia del Pop moderno, il film American Graffiti di George Lucas (1972) ambientato nell'estate del '62, l'ultima prima della perdita dell'innocenza di quella generazione e di tutte quelle successive.

3. Workwear/Sportswear/Streetwear
Ingrediente fondamentale delle Culture e Subculture Pop è lo stile: i capelli, il vestiario e gli accessori. Dai Levis alla T-shirt, dalle Converse alle Timberland, tra tutte le "mode giovanili" quella dell'abbigliamento funzionale (da lavoro, sportivo, militare, ecc.) racconta meglio la relazione tra Cultura Pop e vestiario. Una vicenda che ricalca la storia della musica dagli anni '50 in poi, e che ribalta la dinamica tra creatori e consumatori: lo stile nasce per strada, nei club o ai festival, e la moda giovanile (nata sull'onda di questi stili) lo insegue - dal Punk al Gabber, da Fiorucci a Carhartt, fino allo stile Gender fluid contemporaneo.

4. Droghe e Cultura Pop

Uno degli aspetti costanti e controversi della Cultura Pop è la sua associazione col consumo di droghe, che esiste dall'inizio e la cui cronologia descrive molto precisamente come cambia il mood dei giovani nel corso del tempo. Droghe allucinogene per viaggi psichici, anestetici che spengono la luce, sostanze empatiche per l'amore cosmico e alcolici per dimenticare, ogni cultura Pop ha il proprio metodo di alterazione e motivazioni all'uso (talvolta radicalmente) diverse. Un aspetto, quello delle droghe, frequentemente trattato nei vari generi musicali, con toni che vanno dalla condanna all'elogio. Perché ogni generazione ha le droghe (e i drogati) che si merita.

Sergio Messina insegna Storia della Cultura Pop allo IED Arti Visive di Milano
dal 2005. Questo corso (da lui ideato e raffinato nel tempo) dura 30 ore, è cronologico e comprende ascolti e visioni di musica, foto, video, ecc. FILI invece ruota intorno a quattro temi, non ha carattere accademico bensì divulgativo (nello stile dei miei precedenti spettacoli/conferenze/performance) e si rivolge a un pubblico generico.

Le presentazioni sono disponibili anche in inglese. Per ulteriori informazioni scrivi a Sergio Messina.