Attenzione: questo post contiene un’idea controversa con la quale potreste non essere d’accordo. Ne sono consapevole e sono prontissimo a ascoltare le vostre obiezioni: non vi accanite però, e prima gentilmente leggete bene.
Credo che in Italia nel 2024 non ci siano più le garanzie minime per manifestare in piazza; la disinvoltura con cui sono state travisate le parole di Mattarella e l’incapacità del ministro Piantedosi di nascondere la sua natura repressiva e intollerante me ne danno conferma. Quindi ritengo che si dovrebbero sospendere immediatamente tutte le manifestazioni: quelle studentesche, quelle sindacali, le occupazioni delle scuole, e via dicendo. Semplicemente non mi pare che ci siano le condizioni per garantirne lo svolgimento ordinato e democratico e che anzi partecipare significhi mettere a repentaglio la propria incolumità. Questo avrebbe alcuni effetti immediati: mettere in sicurezza i manifestanti minorenni, togliere dalle strade i reparti di polizia che si occupano di reprimere il dissenso, rendendole più sicure, e evidenziare a chiunque ci osservi da fuori lo stato pietoso delle libertà in Italia, la mancanza di codici identificativi e bodycam e la sostanziale assenza delle garanzie di base per lo svolgimento della vita democratica. L’alternativa è continuare a prendere mazzate e denunce, due cose i cui effetti durano ben più a lungo di qualsiasi governo, e soprattutto di perpetrare un’idea sbagliata è velenosa: che l’Italia sia un paese libero.
A mali estremi estremi rimedi? Il guaio è che il dissenso non avrebbe più modo di esprimersi in queste forme, diciamo classiche. Il risultato sarebbe che rivolterebbero l’assenza del dissenso come un sostanziale accordo su tutto. Sarebbero cioè pronti a rigirare la prospettiva, come fatto con le parole del Presidente. Non lo so… Quanto tempo ho per pensarci? Grazie comunque per aver messo nel dibattito (“no, il dibattito no”) un buon punto di vista.
Credo che resterebbero molti modi di esprimere il dissenso, e le manifestazioni di piazza non hanno mai avuto grande efficacia specie coi governi di destra (non solo a Genova). Credo però anche che mettere a repentaglio l’incolumità dei giovani insistendo sull’illusione che questo sia un paese libero sia un errore tattico, mentre prendere atto che (anche grazie alla colpevole pigrizia dei governi di centro-sinistra) l’Italia non è un paese per dissenzienti potrebbe sensibilizzare il resto dell’Europa e del mondo: paesi dove (pur avendo problemi di criminalità paragonabili ai nostri, e talvolta peggio) non esiste il 41 bis, l’ergastolo ostativo o il fermo di polizia.